Ddl Zan, suor Anna Monica Alfieri replica a Fedez: "Inesattezze sul Vaticano, riprenda in mano i libri"
Basta Anna Monica Alfieri, la suora di Quarta Repubblica, per sistemare Fedez sul ddl Zan. Il cantante si è scagliato contro il Vaticano che ha chiesto modifiche al disegno di legge che limita la libertà di espressione dei fedeli. "Immagino - premette la religiosa del programma di Nicola Porro in una lettera aperta al rapper -, data la sua giovane età, che lei sia fresco di studi e che a scuola, sia alla Secondaria di Primo che alla Secondaria di Secondo Grado, i suoi insegnanti di Storia le abbiano presentato (e Lei poi a casa, nel pomeriggio, abbia studiato) il Concordato Lateranense del 1929 e la sua Revisione del 1984. Certo, lei mi dirà: il Concordato del 1929 fu firmato da Mussolini. Concordo. Quello del 1984 fu però firmato, per lo Stato italiano, da Bettino Craxi, un socialista doc, non certo un amico del Vaticano e delle sue presunte logiche di potere. Spero, quindi, che, prima di fare certe affermazioni, abbia ripreso in mano quei libri, sempre che li abbia conservati e non li abbia venduti alla fine dell’anno. Cosa lecita, ci mancherebbe, qualche soldino in più per aiutare in famiglia o da dare in beneficenza fa sempre bene!".
Insomma, in modo del tutto garbato suor Anna invita Fedez a studiare. Anche sulle tasse che il Vaticano deve dalla religiosa arriva una vera e propria lezione. Fedez infatti aveva accusato la Chiesa di non pagare quanto dovuto. E proprio su questo suor Anna vuole fare chiarezza: "In merito alla sua preoccupazione dei danari (una preoccupazione davvero di alto profilo morale e, soprattutto, coerente con il suo stile di vita, sempre così sobrio e morigerato), la informo che, in merito alla sua affermazione ’Il Vaticano non paga le tasse immobiliari e l’Italia sta violando il Concordato’, nel 2020, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica ha pagato per imposte € 5,95 mln per IMU e € 2,88 mln per IRES. A queste vanno aggiunte le imposte pagate da Governatorato". Poche precisazioni che hanno però smentito le tesi del rapper, ormai paladino dei più deboli. Basta pensare agli attacchi dal palco del Concertone del primo maggio alla Lega.
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