Otto e Mezzo, le parole di Padellaro a Giovanni Floris: "Non accontentiamoci dei preliminari", cala il gelo da Lilli Gruber
Antonio Padellaro ci va con i piedi di piombo sugli Europei 2020. Il giornalista, ospite di Otto e Mezzo su La7, risponde a Giovanni Floris sulla bellezza e spontaneità del tifo e della gioia delle vittorie anche nelle prime partite del girone dell'Italia: "Abbiamo la stessa fede romanista...", esordisce nello studio di Lilli Gruber ma riferendosi al conduttore di DiMartedì aggiunge: "Non accontentiamoci dei preliminari". Spiazzante, davvero spiazzante.
Il fondatore del Fatto Quotidiano ha fatto incetta di apparizioni su La7. Poco prima Padellaro era ospite di Tiziana Panella a Tagadà, dove ha espresso il suo giudizio sul caso che sta scombussolando governo e Vaticano: il ddl Zan. "Interferenza pesante, che pensa Papa Francesco, cosa succede lì dentro?", si è chiesto dopo la missiva in cui la Santa Sede chiedeva di rivedere il disegno di legge contro l'omotransfobia. Tra i motivi quella della violazione "in alcuni contenuti dell'accordo di revisione del Concordato". Secondo il Vaticano, dunque, alcuni passaggi del ddl metterebbero in discussione la "libertà di organizzazione" e quella "di pensiero" dei fedeli.
Un timore condiviso anche dal centrodestra. "Abbiamo sempre contestato il fatto che fosse un bavaglio nei confronti della libertà di opinione - ha spiegato il leader della Lega Matteo Salvini -, quindi se c'è la volontà di ragionare insieme su un testo che non cancelli la libertà di opinione, ma che tuteli da aggressioni e discriminazioni, noi siamo assolutamente d'accordo". Più netta la posizione di Licia Ronzulli: "È stato evidente sin dall'inizio che la legge Zan era un testo divisivo, a tratti provocatorio, che avrebbe - ha ribadito la vicepresidente dei senatori di Forza Italia - diviso l'opinione pubblica oltre che la maggioranza che sostiene il governo. Proprio per questo motivo e per superare le criticità, evidenziate anche da numerosi giuristi e costituzionalisti, il centrodestra ha presentato un nuovo testo a mia prima firma. Enrico Letta oggi si dice finalmente disponibile a rivedere alcuni nodi del ddl Zan e fa dietro front rispetto all'idea di forzare l'iter parlamentare per approvarlo così com'è: è un passo in avanti, purtroppo tardivo e obbligato".