Otto e Mezzo, Vaticano contro il ddl Zan? Alessandro Sallusti: "Il ruolo del fedelissimo di Papa Francesco", ora si capisce tutto
Il Vaticano a gamba tesa contro il ddl Zan: con una lettera rivelata dal Corriere della Sera, la Santa Sede ha chiesto di fermare la legge. Il tema tiene banco a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7. Tra gli ospiti il direttore di Libero, Alessandro Sallusti, e la firma del Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro. Quest'ultimo sostiene che quella del Vaticano sia una ingerenza indebita con gli affari del nostro Stato e del nostro governo, e inoltre Padellaro si chiede se Papa Francesco fosse al corrente di questa iniziativa.
Parere differente quello di Sallusti, che argomenta: "Io non credo che questo documento sia stato emanato all'insaputa o contro il parere di Papa Francesco. Per la sua portata è impossibile pensarlo. Inoltre il ministro degli Esteri vaticano, che ha stilato e consegnato il documento alla Farnesina, è un fedelissimo di Papa Francesco. Tutto fa intendere che ci sia anche la firma del Pontefice", sottolinea il direttore.
E ancora, Sallusti aggiunge: "Io non credo che sia un'ingerenza perché il Vaticano chiede allo Stato se siano ancora validi i Patti Laternanensi. Ci sono alcuni passaggi nei sacri testi della Chiesa cattolica e nel Catechismo che potrebbero entrare in conflitto col ddl Zan. Per esempio nel Catechismo si ritiene che l'omosessualità sia un peccato", ricorda il direttore. "È una faccenda delicata, non è un'ingerenza", insiste.
Dunque, a quel punto si inserisce Padellaro, che afferma: "Abbiamo tante volte criticato l'islam, che fa coincidere peccato e legge. Trovo paradossale che il Vaticano pone un problema riguardo al Catechismo". Netta la replica di Sallusti: "L'esempio lo ho fatto io, ma è ovvio che pone il problema del rispetto dei Patti Lateranensi", conclude.