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David Parenzo, le confessioni: "Io e Concita? Due sinistri di destra. Silvio Berlusconi? Uno statista"

Pietro Senaldi
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Lui e lei. La coppia è la novità del palinsesto estivo. In nome della par condicio dei sessi, In Onda cambia. Concita De Gregorio sostituisce Luca Telese e affianca David Parenzo in conduzione. In direzione ostinata e sinistra, con un tocco di sensibilità in più e di retorica politica in meno. L'autoironia al posto dell'ortodossia, nella speranza di non filosofare troppo e di non proporre anche d'estate il martellamento ideologico che La7 serve tutto l'inverno alle otto e mezza della sera.

Hai ucciso il vitello grasso...
«Di chi stai parlando scusa, non conosco vitelli grassi?».

Telese sacrificato sull'altare degli ascolti per avere Concita e battere la Gruber...
«Non ho mai chiamato Luca "vitello grasso", siamo amici da quindici anni. Io non ho deciso un bel nulla, mi risulta che lui abbia altri progetti e che in autunno partirà con una cosa sua». Sì, però intanto... «L'unica sacrificata è mia moglie. Lavoro tutta l'estate da nove anni e lei è costretta ad andare in vacanza da sola con un sacco di bambini. Mio figlio più grande ha otto anni è non ha mai fatto le ferie d'agosto con me».

Sei stanco anche tu di lavorare d'estate?
«Guarda che io lavoro anche d'inverno».

Non ti secca essere utilizzato come un conduttore balneare?
«Lavorare in agosto non significa essere un sostituto. D'estate succede di tutto, la crisi gialloverde, gli sbarchi, il Ponte Morandi, il Papeete. E in palinsesto ci sei solo tu, puoi anche sforare. Quest' anno iniziamo alle 20.30 e finiamo alle 21.20, ma se accade qualcosa ci possiamo allungare, in base alle esigenze dell'attualità. Palinsesto mobile...».

Ho capito. Speri in un'estate di sbarchi, così Salvini rompe con Draghi, oppure fa pippa e tu lo accusi di ipocrisia.
«Non mi auguro tragedie. Però so che ci saranno tanti sbarchi e attendo Salvini al varco. Qualcuno batterà i pugni sul tavolo. Cosa dirà poi il Capitano sui licenziamenti? Essendo un populista dovrebbe opporsi allo sblocco».

Caro amico, tu non capisci niente di Lega...
«Guarda che il Nord-Est l'ho raccontato io tra i primi. Sono di Padova e facevo per Liberazione di Sandro Curzi la rubrica, "Hamburger e Polenta", dove raccontavo il boom del Veneto, tra globalizzazione e tradizione».

Di cosa scrivevi?
«Storie di imprenditori. Indagavo il capitalismo molecolare».

Facevi marchette ai tuoi amici milionari spacciandole per inchieste agli ingenui lettori comunisti...
«Mai chiesto il reddito a un amico».

Non c'è bisogno nel tuo giro.
«Perché, di che giro sono?»

Dimmelo tu...
«Io sono un progressista liberale, la destra della sinistra, o la sinistra di Giorgio Gaber, mio cantante preferito, con De Andrè e Guccini. Ho gli stessi gusti di Salvini.»

Roba fresca. Tu sei un conformista, come quello di Gaber.
«Conformista è Cruciani, che parla alla pancia e dice quel che la maggioranza vuol sentirsi dire. Io sono un anticonformista, sono contro l'ergastolo, per gli immigrati e i diritti civili. Guarda i social, lì la gente viene sbranata».

Correggo, sei un teleconformista, infatti fai il presentatore tv di successo...
«Solo perché mi batto per diritti umani, immigrati, parità tra uomo e donna e diritti civili sarei conformista. Io direi illuminato».

Illuminato sopra le righe...
«Sui diritti sono talebano».

Contento di essere affiancato da una donna?
«Le donne sono superiori, per me dovrebbero occupare almeno il 50% dei ruoli di potere. Così spazzeremmo la corruzione, sessuale ed economica».

Sei fissato con il #metoo: se le donne di potere non si comportassero come gli uomini, non ci sarebbero i toy -boy...
«Loro portano un approccio ai te miche a noi manca».

Ti rendi conto che è un elogio alla differenza di genere?
«In fatto di sesso sono anticonformista. Che bello se adesso in Rai arrivasse una donna a comandare».

Fai complimenti alle donne perché vuoi cuccare, dillo...
«Mai avuto problemi di questo genere».

Maschilista. Diciamo che sei stato tu un problema per loro?
«Questa te la passo».

Ti attende Concita. Esame difficile. Preoccupato?
«Lei è tutta diversa da come sembra. È rigorosa ma ironica».

Lei che sinistra è?
«La sinistra della destra».

D'inverno fai la conduzione polemica con Cruciani e d'estate canti Bandiera Rossa in coro con il comunista di turno...
«Sei ossessionato dal rosso. Io conduco, ci sono gli ospiti per riequilibrare. Inviterò la Meloni». Sai che scoop... «Anche Salvini...»

E questo ti darebbe la patente di conduttore equilibrato?
«Ok, una volta invito pure te».

Ma gli ospiti non decidono gli argomenti, gli dai e gli togli la parola, gli fai i tranelli. Lo spartito conta più del suonatore...
«Mi scassi tu, che fai un giornale d'opinione? Non ha senso fare l'esame del sangue a un conduttore. Importa come racconti i fatti, non quello che pensi».

Preferivo quando a In onda c'erano Telese e Porro, uno di sinistra e uno di centrodestra, mi sembrava più equo...
«I tempi cambiano».

Come passi da Cruciani alla De Gregorio?
«Io sono di bosco e di riviera».

Ora si dice così?
«Sono autoironico e so stare nei posti. Alla Zanzara do il peggio dime, a La7 mi tolgo le dita dal naso e mi infilo la cravatta». Immancabilmente rossa... «Anticonformista, prego. Non siamo un soviet».

Teleconformista, ribadisco. Dimmi qualcosa sulla nuova co -conduzione di In Onda...
«Io e Concita ci scambieremo i ruoli. Lei farà emergere la sua parte umana, io farò quello serio».

Geniale puntare sul rivolo di umanità della De Gregorio...
«Ha più sfaccettature. Mostreremo il suo lato popolare».

Le leverai l'allure aristo-fric?
«Io ho detto popolare, non popolano». Non ti infastidisce l'ipocrisia della sinistra? «Tutti sono ipocriti in politica? Non mi tirare fuori la storia dei comunisti con il Rolex».

Tu cos' hai al polso?
«Il Longines di mio nonno».

Pauperismo chic. Sei il totem del main -stream.
«Io? Ma se l'80% degli italiani non mi tollera. Sono minoranza della minoranza».

Già, dimenticavo tu che stai con Calenda...
«Che ne sai cosa voto, scusa?»

Non sei la destra della sinistra, liberale e progressista?
«Non mi dichiaro in politica. Ma tutti sanno che ho una vecchia passionaccia per i radicali».

Ti fai ancora le canne?
«Ti dicono qualcosa i referendum per la giustizia?»

Li firmerai?
«Firmai quelli di trent' anni fa, che sono uguali a quelli di oggi».

Lo sai che sono di Salvini?
«E allora?».

Ritieni più fascista Salvini o Meloni?
«Nessuno dei due, non mi piace che indichino come modello le democrature russa e ungherese, ma non sono fascisti, però nel centrodestra...»

Preferisci Berlusconi?
«Mi piace anche Giorgetti, anche se non vorrei dargli il colpo finale con questo endorsement. E mi piace Brugnaro, il mio conterraneo, ricco, imprenditore, entusiasta, vincitore di scudetti. Mi ricorda Berlusconi».

Perché, Berlusconi ti piace?
«Uno statista. Ha provato a fare la rivoluzione liberale, ha accelerato il bipolarismo...»

Oddio, anche tu parti con la riabilitazione di Silvio da sinistra. Vedi che sei conformista?
«I giudizi dipendono anche dalle fasi politiche. Ti ricordi che tempi erano?».

La giustizia però non dovrebbe inseguire l'attualità. Silvio è stato perseguitato?
«Può darsi che in alcuni casi la giustizia si sia accanita e che alcuni processi non si sarebbero dovuti tenere»

Ti pare poco: cosa pensi dello scempio della giustizia e della magistratura politicizzata?
«Non sono un uomo invidioso, ma avrei voluto scrivere io il Sistema, il bellissimo libro di Sallusti che ho divorato. Uscito proprio nel momento giusto».

Ti aspettavi un Letta così gruppettaro e di sinistra?
«Cerca di dare un'identità di sinistra al Pd, rifacendosi alla tradizione popolare di Prodi e Andreatta. Allarga il campo».

Se vai avanti cambio canale.
«Ti consiglio io cosa vedere».

Report, Piazza Pulita, Otto e Mezzo, sempre dalla stessa parte cadi...
«Sto scrivendo un progetto. Vorrei fare un programma immersivo». L'aggettivo non esiste... «Una sorta di viaggio in mondi lontani da me e nelle nuove tecnologie, raccontare l'uomo del futuro».

Mondi diversi? Gli operai, gli immigrati, i gay...
«Sei proprio un rompiballe».

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