Massimo Cacciari smonta Enrico Letta: "Partecipazione scarsa alle primarie del Pd? Qualità del confronto bassa”
Alle primarie del Partito democratico la partecipazione ha contato solo 12mila persone. Una cifra che non stupisce Massimo Cacciari: "La partecipazione alle primarie è stata scarsissima, perché la partecipazione a un confronto politico dipende dalla qualità del confronto". Il filosofo, ospite di Accordi&Disaccordi condotto da Luca Sommi e Andrea Scanzi sul Nove, si è trovato a commentare un filmato nel quale Enrico Letta minimizzava la scarsa affluenza alle primarie. Se il confronto è un confronto sui programmi, tra personalità che hanno un proprio spessore, allora si partecipa come si partecipava massicciamente a primarie relativamente poco tempo fa". Al contrario, "se le primarie sono inutili, come saranno quelle di Roma, tra l’altro, come si sta profilando a Roma delle primarie all’interno del Partito democratico completamente inutili, dove si sa perfettamente chi verrà fuori come candidato, allora le persone non partecipano".
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Un affondo non nuovo quello di Cacciari che con l'arrivo di Letta alla segreteria del Pd non si è mai risparmiato: "Il Pd ormai è solo un comitato elettorale, l’unica cosa che conta è la caccia al voto", affermava senza mezzi termini su Radio Cusano Campus. E ancora, questa volta sulla polemica della mancanza di donne nella dirigenza del Pd: “Che facciano come vogliono. È semplicemente ridicolo che, nella composizione del Governo, si siano dimenticati di loro come ministre e che poi, quando se ne sono accorti, abbiano pensato di rimediare con le nomine a sottosegretarie".
Infine la profezia cupa su Mario Draghi che potrebbe, ma tutto dipende dal governo, arrivare al Colle: "Draghi questo Parlamento lo eleggerebbe di sicuro. Se alla fine dell'anno avrà fatto le riforme, può anche darsi che dica missione compiuta e vada al Quirinale. Ma se siamo ancora in mezzo al guado è chiaro che devono tenersi Draghi come premier e quindi dovrà fare il bis di Mattarella".