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Sandra Milo, la confessione: "Fai la faccia da porca", la richiesta estrema di Federico Fellini. "Come se mi avesse strappato la pelle"

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"Ho trascorso la mia infanzia in Toscana: Viareggio nel dopoguerra era tutta macerie, ma c' era tanta voglia di ricominciare. I giovani alla politica ci credevano, era passione e non professione: anarchici, socialisti e democristiani veri. Leggevo Marx quando le nuove generazioni credevano ancora di poter cambiare il mondo". Così Sandra Milo si racconta alla Stampa, intervistata da Vladimir Luxuria, sui sui primi anni di vita. Il racconto alterna privato e professionale: "Un matrimonio andato male. Mi trasferisco a Milano e faccio la modella ma mi stufo di essere bella ma muta. Quindi ho lasciato tutto e sono partita per Roma per fare l'attrice".

 

 

 

 

"All'inizio la mia voce non piaceva. Una maggiorata non poteva avere la voce da bambina e quindi mi doppiavano tutte le volte fino a quando Antonio Pietrangeli, contro tutti e tutto, mi fece recitare con la mia voce in Adua e le compagne. Ero l' unica non doppiata e per un soffio non vinsi la Coppa Volpi. Le donne oggi sono guerriere e gli uomini soccombono. L' uomo senza donna non riesce a esistere e se una donna lo lascia, si sente una nullità e può addirittura arrivare a ucciderla come insegna la cronaca. Ed è come se uccidesse la propria madre. La prima donna che un uomo conosce è la mamma che gli dice che va tutto bene e che lo coccola. Sempre. Lo rassicura. Lo conforta. Gli dà protezione e sicurezza. Ma la compagna che poi l' uomo troverà non è altrettanto rassicurante e lo metterà spesso in crisi. Nonostante tutto, però, saranno le donne a salvare il mondo", confessa l'attrice.

 

 

 

Inevitabile il ricordo di Federico Fellini: "In 8 1/2 io sono Carla, un' amante, una "pavoncina" ma soprattutto "cervellina". Un ruolo straordinario per me che solo il Maestro (Fellini, ndr) poteva creare. Voleva che esprimessi sensualità, disponibilità senza mai, però, essere alla mercé dell' uomo. Eravamo streghe ammaliatrici ma anche profondamente poetiche. Ero con Marcello Mastroianni e Fellini mi disse: "Fai la faccia da porca". Io stetti male e non sapevo quale espressione fare. Una sorta di violenza. Mi sentii come mi avesse strappato la pelle. Ma poi capii che il suo grande insegnamento era che un attore o un' attrice sul set non devono mai avere pudore. Da quel giorno, come attrice, non ho mai provato più pudore. Come donna sì", confessa raccontando il suo rapporto con il regista.

 

 

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