CartaBianca, avete notato che Massimo Giletti... le condizioni poste alla Rai: il "pizzino" in diretta tv
Lasciato solo da alcuni colleghi di La7, ma Massimo Giletti non si arrende. E lo conferma nell'intervista fiume a CartaBianca, il talk-show di Bianca Berlinguer in onda su Rai 3, la puntata è quella di martedì 15 giugno. Ora, a fine stagione di Non è l'arena invece di fare un bilancio sgancia una cannonata contro chi non gli ha mandato nemmeno un messaggi di solidarietà. E parla anche di Urbano Cario, il patto di La7 che l'ha voluto nella sua scuderia quando la Rai l'ha epurato dai palinsesti (ai tempi di Mario Orfeo).
"Ringrazio Cairo, ringrazio Mentana", dice alla Berlinguer. All'ultima puntata del suo talk della domenica aveva dato l'impressione di voler tirare il freno a mano. Di voler lasciare. Qualcuno, sin da subito, sui social ha ipotizzato ad un arrivo in Rai (precisamente nella seconda Rete). Ma non ci sono conferme al momento. Il fatto che Giletti voglia ringraziare Cario è sostanzialmente fisiologico. Tra loro tutto è iniziato in una calda serata di giungo di 4 anni fa a cena, dove nascono le migliori trattative. Il patron di La7 non ha rinunciato ad un piatto a base di pesce e poi un gelato: cena leggera per avere le idee chiare. In 4 anni la rivoluzione a La7 con Giletti nella scuderia Cario. E ora? Mistero.
Intanto, a CartaBianca Giletti fa un altro endorsment al suo editore. "Cairo mi ha dato una libertà pazzesca in questi anni, io faccio una televisione dritta, senza sconti, c’è una dialettica forte. E per fare certe battaglie devi avere un grande editore dietro, devi avere la garanzia di poter parlare", dice. Il messaggio è chiaro: il giornalista, in questi anni, ha combattuto con le sue inchieste la Mafia, i poteri forti e le ingiustizie. Ora è sotto scorta.
“Io sono entrato in Rai a 28 anni con Minoli e Santoro, era una bella fucina, qui è come entrare a casa mia, ci ho vissuto 30 anni. Quattro anni sono un ciclo importante. Non so ancora cosa farò. Ho sentito che Gigi Buffon ha staccato 15 giorni per capire cosa fare. Io sono a fine contratto, ma non è una questione di contratto, io vedo Cairo e gli stringo la mano, non ho bisogno di contratti, però ho bisogno di stare sereno e tranquillo e sono stati due anni molto duri per me e uno deve riflettere in generale”, conclude. Giletti adesso è partito. Una vacanza lampo in una località segreta per capire cosa fare. Uno stop necessario per ricaricare le batterie. Nel frattempo, il messaggio alla Rai è arrivato, forte e chiaro: Giletti vuole "serenità" e soprattutto quella libertà che Cairo gli ha sempre garantito.