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Marò, la rabbia della moglie di Latorre: "Facce di bronzo che lo fanno tacere. E dopo l'ictus..."
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Non ha più fiducia dopo questi anni da incubo Paola Moschetti, la moglie del marò Massimiliano Latorre: "La speranza non mi ha mai abbandonato, questo sì, anche nei momenti più bui. Ma la fiducia è un'altra cosa, e io ancora non ne ho perché dopo nove anni e mezzo di tribolazioni mi sento come una bambina che deve imparare a camminare e ha paura di cadere. Se per me è così, figuriamoci per Massimiliano. Per lui è ancora peggio, le sue ferite sono ancora più profonde e tutt' ora aperte", si sfoga in una intervista a Il Corriere della Sera. "Anche perché da quando Massimiliano è stato colpito da un ictus, nel 2014, non ha potuto opporre la stessa resistenza psicofisica a una situazione assurda che ci ha travolti e stremati".
"Per la politica italiana siamo carne da macello. Ciò che i militari sanno e tacciono". Marò, l'India chiude il caso. L'ira della moglie di Latorre
Ieri, 15 giugno, appresa la notizia della chiusura del caso da parte dell'India, Paola Moschetti ha dichiarato: "Per la politica italiana siamo stati carne da macello". Una frase che conferma e rilancia: "C'è ben poco da aggiungere. Basta guardare le facce di bronzo che presentano questo esito come un successo della politica e della diplomazia italiana" ma, come ha scritto su Facebook, "se mio marito è innocente, così come il suo compagno di sventura Girone, e saranno entrambi riconosciuti tali come è giusto che sia, che cosa ha pagato lo Stato italiano all'India?". Un riscatto? "Forse è questa la risposta esatta".
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E se questa notizia è una buona notizia, aggiunge la moglie di Latore, "non riusciamo ancora a non sentire addosso il peso dell'ingiustizia subìta in tutti questi anni. Non riusciamo a capire come sia stato possibile considerare Latorre e Girone quasi alla stregua di due pistoleri, quando invece è evidente che siamo di fronte a due militari che hanno agito con lealtà e professionalità al servizio dello Stato italiano". Uno Stato che, "con la giustificazione del segreto militare, adesso impone a Latorre e a Girone di tacere e addirittura di non partecipare nemmeno a manifestazioni pubbliche", sbotta. "Ho 50 anni. Dieci anni fa quindi ne avevo 40. Ci hanno rubato quasi dieci anni".
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