Aldo Grasso asfalta Andrea Crisanti: "Un disastro, incute paura. Con che coraggio dice certe robe?"
E' un "mezzo disastro" Andrea Crisanti. Il virologo catastrofista viene fatto a pezzi da Aldo Grasso su Il Corriere della Sera. "Vorrei avere la sicurezza di Andrea Crisanti, la sua incrollabile sicurezza. Anche se espressa in toni che tendono al cupo, con un'aria che incute più paura che riguardo". Ormai anche se è microbiologo è "ospite fisso dei talk" e "viene invitato nei panni del catastrofista". Prima della pandemia, infatti, ragiona il critico televisivo, "la virologia era scienza per addetti ai lavori, adesso sta diventando per addetti ai livori".
E se "come scienziato non ho mezzi per giudicare", osserva Grasso, "come vago conoscitore di psicologie direi che Crisanti è un mezzo disastro. Per carità, è suo dovere metterci in guardia, suggerire precauzioni, invitare alla prudenza. Ma, come notava ieri Alessandro Trocino, che lo ha intervistato per il Corriere, a dispetto di una iniziale riservatezza", continua il critico, "ha tracimato: quasi tutti i giorni è in tv. E noi, ingenui, a chiederci, dove i virologi trovino il tempo per approfondire le loro osservazioni e come facciano a dedicare così tanto tempo all' esposizione mediatica".
Ma "è la sicurezza di Crisanti che inquieta: Se mi avessero ascoltato avremmo avuto meno morti. Ci vuole un bel coraggio per pronunciare una simile frase e poi, come tutti quelli che frequentano i talk, le contraddizioni sono all' ordine del giorno", attacca Grasso. Perché "un giorno si dice una cosa e il giorno dopo il suo contrario. È normale. Crisanti, a suo dire, non sbaglia mai, non si è mai contraddetto, non ha mai commesso errori. Beato lui", commenta Grasso. "Tuttavia, il suo ritratto perfetto è quello regalatoci da Maurizio Crozza: il remake pandemico del Settimo sigillo di Ingmar Bergman. Così, per scaramanzia", conclude ironico.