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Camilla Canepa, Franco Bechis contro i virologi: "Pallonari, ecco cosa dicevano su AstraZeneca"

 Franco Bechis

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Franco Bechis attacca i virologi "pallonari" sulla prima pagina de Il Tempo dopo la morte di Camilla Canepa, la ragazza di 18 anni morta per una trombosi dopo essere stata vaccinata con AstraZeneca. Si rivolge ai vari Crisanti, Galli, Pregliasco, il direttore: "Sono andato a vedere l'archivio delle loro dichiarazioni e senza ricordarvele qui una per una e giorno per giorno posso garantire che hanno espresso la qualunque", scrive Bechis. "Dipendeva dal periodo: cauti quando bisognava esserlo, ottimisti quando bisognava spargere sicurezza magari perché non c'era più dose di quel vaccino e gioco forza bisognava farne un altro. Allora AstraZeneca che quasi si pensava di vietare sotto una certa età diventava all'improvviso sicurissimo, perché le reazioni letali si contavano sulla punta delle dita di una mano e poco più".

 

 

E pure il gruppo di esperti istituzionali "che aveva la responsabilità se non di prendere almeno di suggerire e quasi imporre al governo decisioni e scelte nette: quel Comitato tecnico scientifico (Cts) guidato dal professore Franco Locatelli", "da loro nulla è arrivato chiaro e netto. Qualche mese fa avevano copiato la scelta dell'Ema (l'agenzia europea del farmaco) che «consigliava» di non fare AstraZeneca al di sotto dei 60 anni. Quando invece è stato fatto nessuno di loro ha aperto bocca vedendo l'autorevole consiglio gettato nel cestino".

 

 

I nostri scienziati, prosegue Bechis, "sono fatti così: tutti pallonari, specialisti nel lanciare la palla in tribuna. Utili allo show, assai meno alle scelte di salute pubblica. E continuano a farlo: il nostro Cts ieri si è riunito con grande urgenza sull'onda della emozione per Camilla (e con la preoccupazione di altri casi non ancora letali verificatisi in questa corsa al vaccino per tutti), pare dalle prime indiscrezioni sia prontissimo a rilanciarla per l'ennesima volta in tribuna: il consiglio di fare quel vaccino solo sopra i 60 anni sarà rafforzato (così pare a loro) diventando una «raccomandazione rafforzata» per limitarne l'uso al di sotto di quella età".

 

 

Ma insomma, si chiede Bechis, "possibile che in questo Paese nessuno si assuma responsabilità? Abbiamo affidato la vita di tutti nelle mani degli esperti da più di un anno con l'emergenza sanitaria e non c'è nessuno capace di dire «Sì» o «No» con nettezza, vietando o meno se si ritiene giusto farlo? E magari se poi si vieta trovando una soluzione per centinaia di migliaia di giovani vaccinati così senza nemmeno starci a pensare, che però avranno bisogno di una seconda dose". Conclude il direttore: "Ora il virus sta andando in letargo, come era accaduto anche l'altra estate con le temperature che si alzavano. Il rischio contagio si sta abbassando molto, e il governo ha a disposizione molte dosi di Pfizer e Moderna. Non fosse che per buon senso, si vieti al di sotto dei 60 anni ogni vaccino a vettore virale e si mettano a disposizione quelli a mRna".

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