Marco Baldini è finito di nuovo nella rete di una banda di usurai, il cui capo era Salvatore Cillari, fratello di un boss all’ergastolo. Tale organizzazione per anni ha prestato soldi a tassi che arrivavano anche al 140 per cento: tra le decine di vittime imprenditori, professionisti, antiquari e nomi eccellenti dello spettacolo, come appunto quello di Baldini. Tra l’altro il vero smacco di Cillari, che è finito in carcere (mentre il figlio Gabriele è stato messo ai domiciliari), è che riciclava i soldi intascati con l’usura in un locale alla moda nel quartiere Capo, a pochi metri di distanza dal palazzo di giustizia di Palermo.
È inoltre stato sequestrato anche il ristorante L’Acerba: della banda di usurai facevano pare anche Matteo Reina e Giovanni Cannatella (entrambi agli arresti domiciliari) e Achille Cuccia (al quale è arrivato il divieto di dimora a Palermo). L’organizzazione operava appunto tra il capoluogo siciliano e Roma, dove Cillari era di casa, come emerso dalle intercettazioni delle conversazioni a tratti drammatiche che aveva avuto con Baldini.
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Mara Venier non sarà alla conduzione di Domenica in, su Rai uno, il 13 giugno. Sta troppo male, "malissimo, ...Il conduttore radiofonico era finito nella rete degli strozzini tra il 2017 e il 2018. “Com’è finita Marco co ‘sti soldi? Manco una lira”, dichiarava Cillari. “Domani ci vediamo, stai tranquillo”, rispondeva Baldini. Il quale però non riusciva a saldare il debito e continuava a essere incalzato dal capo della banda di usurai. “Venerdì vengo a Roma”, faceva con tono minaccioso. L’organizzazione criminale avrebbe erogato circa 150mila euro di prestiti nei confronti di decine di persone.