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Andrea Scanzi "ha copiato il nostro articolo". Il Tirreno lo incastra: "E ancora ti invitano in tv?"

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Un'altra brutta figura per Andrea Scanzi, e sempre dalla "sua" Toscana. Stavolta il vaccino non c'entra, ma il caso scoppia ancora una volta sui social. D'altronde, per chi come il giornalista del Fatto quotidiano trascorre metà della sua vita professionale su Facebook e Twitter e l'altra metà nei salotti televisivi, da Otto e mezzo a Cartabianca, non è un caso.

 

 

 


Su Facebook, martedì pomeriggio Scanzi pubblica una storia di lavoro: la Sammontana pubblica l'annuncio di lavoro per 352 posti da stagionali e riceve 2.500 domande di assunzione. Per una volta, insomma, una bella notizia che come spesso capita ai post di Scanzi fa il pieno di lik, 31mila in poche ore e 2.000 commenti. Ma qui arriva il bello, o il brutto a seconda dei punti di vista. Scrive il quotidiano toscano Il Tirreno: "Peccato che Andrea Scanzi – il giornalista che negli ultimi mesi si è distinto in Toscana per aver saltato la fila per vaccinarsi come badante dei suoi genitori che non avevano bisogno del badante – si sia dimenticato di dire che la storia non è sua. Che ha copiato l’articolo da Il Tirreno, come mostriamo nella grafica a fianco".

 

 

 

 



Scanzi nel suo post cita pure il sindacalista Rossano Rossi della Cgil di Lucca, delegato sindacale della Sammontana, intervistato dalla giornalista del Tirreno Martina Trivigno. "In un qualunque Paese anglosassone - scrive polemicamente il quotidiano toscano - , la violazione del diritto d’autore verrebbe sanzionata in modo severo. In Italia, siamo ancora molto indietro". E quando si parla di tutela del lavoro, "si dovrebbe tenere a mente anche il concetto di correttezza". Lo sfruttamento del lavoro, conclude amaramento l'articolo del Tirreno, "si verifica anche impossessandosi di quello che una collega ha scritto e facendolo passare per proprio, contando sul fatto che nessuno andrà a vedere la fonte della notizia". E "c'è ancora chi lo invita in televisione", è la chiosa.

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