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L'aria che tira, Augusto Minzolini e la federazione di centrodestra: effetto-domino, perché per la sinistra può essere la fine

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Il governo Draghi "è un ombrello", e sarà un meccanismo di "confronto e scomposizione dei poli". Augusto Minzolini, in collegamento con Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, commenta la situazione della nascente federazione di centrodestra che coinvolgerebbe, nei progetti di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, i tre partiti "di governo" Lega, Forza Italia e Coraggio Italia, escludendo viceversa l'unica forza di centrodestra all'opposizione, Fratelli d'Italia. Ma il mosaico, spiega Minzolini, potrebbe ricomporsi magicamente tra qualche mese, in un quadro politico stravolto.

 

 

 

 

Una situazione, sottolinea il retroscenista del Giornale, che per il centrodestra al momento è "in ogni caso positiva. A Madrid o in Sassonia l'onda premia uno schieramento che dal centro guarda verso la destra, ma devi prepararlo. La Federazione potrebbe essere un'idea giusta ma deve avere meccanismi abbastanza chiari. Quello che non mi convince, per esempio - aggiunge -, è che la Lega deve staccarsi almeno in Europa dal gruppo dov'è". "Hai letto cos'ha detto Mara Carfagna? - domanda la Merlino citando la ministra di Forza Italia - 'Non vorrei che l'operazione si trasformasse in Forza Lega'". 

 

 

 

 

"La congiuntura - risponde Minzo - è favorevole a un'operazione di questo tipo, il problema è non organizzarla in maniera frettolosa e superficiale. A sinistra la situazione è ben più problematica, c'è un problema di crisi strutturale. Salvini, che pur arriva da posizioni più estreme, a molta più facilità rispetto al Pd a ritrovarsi su Mario Draghi. Da qui a un anno o due credo che avremo dei soggetti diversi e una geografia più chiara".

 

 

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