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CartaBianca, Federico Rampini sull'origine del Covid: "Da Trump tutti presero le distanze. Ma oggi...", la vergogna della sinistra

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Virus, sempre quel maledetto coronavirus. Da dove arriva? Come nasce la pandemia? Tema all'ordine del giorno nello studio di CartaBianca, il programma in onda su Rai 3 e condotto da Bianca Berlinguer. Tema all'ordine del giorno un po' a tutte le latitudini da quando anche Joe Biden con la sua amministrazione ha rilanciato il sospetto, la possibilità, che il Covid sia frutto del laboratorio cinese di Wuhan. Tesi sostenuta tempo fa da Donald Trump, ma poiché a sostenerla fu il tycoon venne rigettata. E, anzi, Trump venne bollato come un mezzo pazzo, un complottista, un guerrafondaio, un razzista.

 

Fortuna però che c'è Federico Rampini, uno schierato senza troppi indugi e tentennamenti "a sinistra". Ma anche uno che non ha le fette di salame sugli occhi: insomma, dice le cose come stanno. Dice le cose come le pensa. E a CartaBianca, interpellato sulle origini della pandemia, afferma senza troppi giri di parole: "Il sospetto che il virus sia nato in laboratorio venne avanzato da Trump un anno e mezzo fa e in quel momento tutti, a partire dai media, presero le distanze. Oggi viene ripresa la stessa pista senza che ci siano elementi tendenzialmente nuovi", riconosce Rampini.

 

Insomma, secondo il giornalista da un anno fa ad oggi non è cambiato nulla. Se non che a rilanciare il sospetto contro la Cina è stato Biden e non Trump. Onesto, semplice, corretto. Ma questo tipo di onestà, a sinistra, è merce rarissima. E ancora, Rampini ha aggiunto: "Biden vuole dare un segnale alla Cina che la sua presidenza non sarà tenera. C’è quindi un elemento di posizionamento geopolitico". Insomma, la tesi rilanciata della Casa Bianca ha un obiettivo politico ben preciso.

 

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