DiMartedì, delirio manettaro di Piercamillo Davigo: "I miei imputati condannati che oggi sono deputati, faccio i nomi". Eccoli...
A DiMartedi su La7, nella puntata del primo giugno, è in collegamento con Giovanni Floris, l'ex pm di Mani Pulite Piercamillo Davigo che insiste sulla sua linea giustizialista: "Ho visto un sacco di gente che dopo la condanna ha iniziato una folgorante carriera politica", attacca l'ex magistrato ed ex consigliere del Csm. E ancora: "Ho visto miei imputati condannati, diventare deputati dopo che la condanna è diventata definitiva". Poi, incalzato, sbotta: "Devo fare dei nomi?". "Sì li faccia su", risponde Giovanni Floris.
"Ora faccio dei nomi", tuona Davigo. "Già Stefano Frigerio condannato con sentenza di primo grado d'Appello è stato eletto in Parlamento, la sentenza è passata in giudicato ed è stato arrestato il primo giorno in cui si inaugurava il Parlamento", spiega l'ex pm. "E in cinque anni non si è trovato un giorno per dichiararlo decaduto benché fosse interdetto dai pubblici uffici. Se lo tenevano caro", conclude l'ex magistrato. "Questo io contesto alla politica", osserva Davigo, "non saper prendere le distanze da quelli che fra loro sono stati condannati con sentenze inoppugnabili".
E guai a pensare di far finire sotto la lente dei giudici i magistrati stessi. Antonella Boralevi, ospite anche lei di Floris, ad un certo punto dice a Davigo: "Servirebbe una responsabilità penale specifica per i magistrati". La risposta di Davigo è secca: "Bisogna capire che cosa hanno sbagliato. Io vorrei sapere perché pensate che i giudici siano infallibili solo quando assolvono. Non è così". "Ma nessuno ha detto questo", ribatte la giornalista. Ma è evidente che con Davigo su questi temi c'è ben poco da discutere. La sua linea giustizialista non cambia.