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L'aria che tira, Alessandro Sallusti sul caso di Simone Uggetti: "Accanimento dopo la sentenza, fa ancora più male"

 Uggetti e Sallusti

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Parla per la prima volta in tv da Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, Simone Uggetti, l'ex sindaco di Lodi, assolto nei giorni scorsi in appello al processo per la presunta turbativa d’asta su un bando per la gestione delle piscine comunali. Una vicenda che nel 2016 ne aveva causato l’arresto e la seguente gogna mediatica, cavalcata tra gli altri da Luigi Di Maio, fresco di scuse con missiva su Il Foglio che tanto trambusto hanno causato nel M5s. Alessandro Sallusti, in collegamento, commenta: "E' doloroso e credo che sia ancora più doloroso vedere l'accanimento che continua. Anche di fronte a una sentenza che fa chiarezza, che rimette le cose a posto, continua l'accanimento". E ancora, osserva il direttore di Libero, "costruire ex post una verità non c'entra con un reato. Mettendo i fatti insieme secondo un teorema si può costruire qualsiasi cosa. Non capisco perché a distanza di tempo non prenderne atto. Non capisco perché questo signore subisca una seconda gogna".

 

 

L’ex primo cittadino si è commosso in diretta ricordando la vicenda che lo ha coinvolto insieme con una persona che forniva al Comune consulenze gratuite: “Finì in carcere con la moglie incinta di sei mesi solo perché io l’ho coinvolto per far risparmiare il Comune". E ancora, racconta Uggetti: "Di Maio parlava di corruzione ma io non sono mai stato accusato di corruzione neanche dai miei peggiori nemici. Nemmeno fu ipotizzato un interesse personale economico. Ci furono pressioni pesanti, in diversi volevano che mi dimettessi in carcere. Io ci tenni a ritornare sindaco, mi dimisi da uomo libero. Non proseguii perché quando un sindaco perde l’autorevolezza non è più in grado di fare il suo lavoro". Quindi l'amara conclusione: "L’arresto e l’onta non te li togli mica. La città mi ha sempre voluto bene, giravo sereno e a testa alta. Anche gli avversari, non mi votavano come sindaco, magari non gli stavo simpatico, ma non pensavano questa cosa".

 

 

Uggetti, che all’epoca militava nel Pd, ha parlato anche del segretario di allora, Matteo Renzi: “Adesso prende queste posizioni garantiste, all’epoca fu un po’ troppo veloce, c’erano le elezioni. Quando c’è una storia di questo tipo la classe dirigente sa. Ci sono state persone che sono venute a trovarmi in carcere, altre sono state tiepide, ma è normale”.

 

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