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Che tempo che fa, il mondo da incubo che Roberto Speranza continua a sognare: "Mascherine, terza dose e sempre lontani"

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Come di consueto, il ministro della Salute Roberto Speranza è tornato a chiedere “responsabilità”, “prudenza” e “cautela”, nei confronti di una situazione ancora delicata e che richiede di essere gestita “un passo alla volta”. Insomma, il solito disco rotto che va avanti ormai da un anno a questa parte senza aggiungere niente di nuovo. Per le sue dichiarazioni, Speranza ha naturalmente scelto gli studi televisivi di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio e in onda su Rai 3. “Non dobbiamo avere fretta di togliere le mascherine al chiuso, siamo ancora in una fase di transizione”.

Il ministro della Salute fa poi il punto sui vaccini: “Sarà molto probabile dover fare una terza dose di vaccino, un richiamo che sarà probabilmente ‘modificato’ per coprire le varianti. Bisognerà dunque passare da una fase straordinaria ad una fase ordinaria e penso che questa nuova ordinarietà possa essere affidata alla nostra straordinaria rete di medici di medicina generale”. Insomma, saremo destinati a vaccinarci contro la Covid-19 tre volte ogni sei mesi per il resto della nostra vita? Se si ascoltano poi le parole di Mario Draghi, intervenuto al Global Solution Summit, ci si fa anche due domande: “Il virus può subire mutazioni pericolose che possono minare anche la campagna di vaccinazione di maggiore successo” ha detto il Presidente del Consiglio.

 

 

Nel frattempo, arriva anche l’ok dell’Ema e dell’Aifa per l’uso dei vaccini Pfizer alla fascia d’età compresa tra i 12 e i 15 anni: “Aifa nelle prossime ore farà la sua parte” ha dichiarato il ministro della Salute Speranza, aggiungendo che “Avremo la possibilità una volta che Aifa avrà fatto questo passaggio, di utilizzare Pfizer anche tra i 12-15 anni. Penso che sia molto importante, soprattutto se guardiamo alla ripresa della scuola a settembre”. “La priorità assoluta per noi è dare il vaccino a tutti quelli che prendendo il virus rischiano di morire. Quindi per me la priorità assoluta per il momento è coprire ancora le persone dai 60 anni in su che hanno avuto il vaccino”.

“Abbiamo costruito delle linee guida - sostiene Speranza - In che fase siamo? Si torna all’attività, si riaprono attività che erano chiuse fino a poche settimane fa, ma lo fa con un elemento di cautela. Le mascherine sono e restano fondamentali. Il distanziamento resta ed è fondamentale. Evitare gli assembramenti resta una regola decisiva. La mascherina tutto sommato non è un prezzo enorme. Possiamo permetterci ancora, in una fase di transizione, di avere una cautela in più” ha sottolineato Speranza. “Abbiamo capito che ci protegge dalle influenze, da altre vicende, insomma in certe situazioni è un’abitudine sana che dovremmo e potremmo conservare” interviene Fabio Fazio, mettendo fine a un siparietto di orwelliana memoria.

 

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