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Non è l'arena, Guido Crosetto e la "follia totale" sui navigator: reddito di cittadinanza, Di Maio demolito

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"Una follia totale". Guido Crosetto, ospite in studio di Massimo Giletti a Non è l'arena su La7, evidenzia in poche battute la "contraddizione in termini" del reddito di cittadinanza e del sistema dei navigator orchestrato da Luigi Di Maio, come fiore all'occhiello della campagna grillina sull'occupazione. Un cattedrale costruita sulla sabbia. 

 

 

 



"Nessuno con un anno di mezzo di contratto dedica la vita a cercare il lavoro agli altri, lo cerca per se stesso, perché è il primo precario", sottolinea il fondatore di Fratelli d'Italia. Una constatazione lapalissiana, sollevata peraltro già a suo tempo ma etichettata dal Movimento 5 Stelle e dall'ex ministro del Welfare, oggi agli Esteri, come pura propaganda per lotta politica.

 

 

 



"Innestati in un sistema così - sottolinea Crosetto - i navigator non servono a nulla. Magari servono a dare lavoro a 3.000 persone, brave come lui (spiega riferendosi a un navigator, anche lui in studio da Giletti, ndr), per un anno e mezzo. In altri Paesi sono 50.000 e con un vero sistema di formazione, così non servono a niente".

 

 

 

 

 

La fotografia di questo fallimento, conclude ancora il meloniano, "è il centro per l'impiego con la serranda abbassata. Loro il lavoro ce l'hanno, e della difficoltà di trovarlo dei giovani  o dei 40 e 50enni non gliene può fregare di meno. Questa è la realtà drammatica, Qualcuno ha avuto un anno e mezzo di lavoro e l'ha sfangata, e in più lavora in un posto in una regione come quella siciliana, con indici di disoccupazione bestiale. Pensate a un giovane laureato che va e trova chiuso: non è che non trova lavoro, trova chiuso! E questo è il simbolo del fallimento dello Stato".

 

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