Non è l'Arena, Antonello Di Fazio "ossessionato da Paola Turci". Rivelazione sconvolgente: cosa è arrivato a fare (e a pagare)
"Di Fazio era ossessionato da una cantante". E quella cantante era Paola Turci. Una storia "complessa" e imbarazzante, spiega Francesco Capozza, ex collaboratore di Antonello Di Fazio, il manager accusato di aver violentato una 21enne a Milano. Il giovane professionista svela a Massimo Giletti in collegamento con Non è l'arena a La7 la passione segreta dell'uomo finito in carcere perché sospettato di essere un maniaco seriale.
Capozza era stato assoldato come collaboratore da Di Fazio, 120mila euro per curargli ufficialmente il piano marketing dell'azienda. "Ma l'obiettivo era un altro - rivela il professionista -, arrivare a una cantante". Giletti lo incalza: "Ma era Paola Turci?". E Capozza lo ammette: "Lui sapeva che io la conosceva, e mi ha chiesto di accompagnarlo a un suo concerto e di presentargliela. Si faceva largo con questo bodyguard, presumo tal Patrizio anche lui indagato, che gli faceva largo nella folla e arrivava fin sotto il palco. Io ero un po' imbarazzato, la gente divertita si chiedeva: ma questo chi è? La seconda volta Di Fazio e il suo bodyguard sono arrivati fino nei camerini, con questo mazzo di rose rosse. Lui mi diceva di essere sotto scorta perché aveva ricevuto una busta con pallottole, sospettava che a minacciarlo fosse stata l'ex moglie".
"Ma con le donne com'era?", lo incalza Giletti. "Mi sembrava una persona a modo. Girava con una Ferrari a noleggio, una Maserati con autista. C'era una discrepanza tra questa vita agiata e il fatto che vivesse ancora con mamma e papà, che all'epoca era ancora vivo. Le donne? A parte la morbosità per la Turci, non mi era parso un ossessionato".