Marco Travaglio, fucilata a Luigi Di Maio: "Forma acuta di sindrome di Stoccolma", non digerisce l'assoluzione dell'ex sindaco Uggetti
Marco Travaglio è avvelenato più che mai per le scuse di Luigi Di Maio a Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi che è stato assolto in Appello per la presunta turbativa d’asta su un bando per la gestione delle piscine comunali. “Qualche specialista - ha esordito il direttore del Fatto Quotidiano - prima o poi indagherà sulla sindrome di Stoccolma che ha colpito i 5 Stelle alla caduta di Conte. La forma più acuta si riscontra in Di Maio, che s’è scusato sul Foglio per aver avuto ragione sull’ex sindaco di Lodi”.
E qui Travaglio stravolta la verità processuale, descrivendo Uggetti nel seguente modo: “Arrestato nel 2016 per aver truccato una gara d’appalto, minacciato l’ufficiale della Finanza che indagava, cancellato email dal suo pc e infine confessato al gup la turbativa d’asta. Uggetti non si dimise perché glielo chiedevano le opposizioni (M5s e Lega), ma perché nessuno può fare il sindaco dal carcere: infatti a norma di legge fu sospeso dal prefetto e poi condannato il primo grado”. Ora l’ex sindaco di Lodi è stato assolto in appello e la cosa proprio non va giù al direttore manettaro del Fatto Quotidiano.
La replica di Uggetti non si è fatta attendere: “Non ho mai confessato ma sfido Travaglio a trovare negli atti processuali (che metto a disposizione) una sola riga che attesti la mia confessione”. Nel frattempo oltre alle scuse di Di Maio, sono arrivate anche quelle di Matteo Salvini, che ha rilanciato invitando l’ex sindaco di Lodi a firmare per il referendum di Lega e Radicali sulla responsabilità civile dei magistrati e sulla limitazione della custodia cautelare.