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Quarta Repubblica, la lezione di Suor Monia a Enrico Letta: "Tassa di successione? Illude i giovani e li rende meno liberi"

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Ospite a Quarta Repubblica, trasmissione condotta da Nicola Porro e in onda su Rete 4, c'è Suor Monia. Argomento del dibattito? La tanto (forse troppo) discussa tassa di successione proposta dal segretario del Pd Enrico Letta e presto respinta da Mario Draghi in persona con una semplice frase: "È il momento di dare soldi agli italiani, non di prenderli". A condannare la proposta dell'ex premier anche Suor Monia, che da Porro ha detto: "Quando vado a tassare un reddito che non produce rendita, sto tassando un debito. Quindi in realtà illudo i giovani, ma poi andrà a ricadere pesantemente su di loro" accusa la suora leccese.

 

 

"Se davvero mi stessero a cuore i giovani", si mette nei panni di Enrico Letta "E volessi introdurre delle politiche sociali di ascensore sociale, io andrei ad investire necessariamente sulla produzione del lavoro. Rivediamo la tassazione fiscale in modo che in disoccupati ritornino a lavorare". "Dando da lavorare ai disoccupati, restituisco una concezione di cittadino - sostiene Suor Monia -. La domanda da porsi è: che concezione ho io dei cittadini? Ho una concezione di cittadini capaci di produrre reddito per se e per gli altri con la normale sussidiarietà orizzontale e circolare, con lo Stato pronto a fare da paracadute quando serve?" si domanda la suora.

 

 

"I cittadini hanno il ruolo di produrre il reddito per se e per gli altri, si chiama sussidiarietà orizzontale e circolare. Lo Stato interviene come garante e paracadute in emergenza che va sanata. È questa la normalità," tuona suor Monia. "Bisogna investire sull'istruzione e la formazione" continua. "Allora si che emancipo i giovani,  non dandogli 10.000 euro che hanno il sapore prima della mancetta, poi del sussidio, adesso dell'assistenzialismo sociale. Quanto più ti do, meno ti rendo libero, meno di emancipo. Per renderti libero ed emanciparti ti devo dare: istruzione, formazione, cultura e lavoro" conclude la legale rappresentante delle scuole Marcelline italiane e membro della Consulta di Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della Cei.

 

 

 

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