Si discute sulla tragedia della funivia di Stresa Mottarone da Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, nella puntata del 25 maggio e Milena Gabanelli pone la grave questione della manutenzione delle infrastrutture italiane: “Mi ero occupata della questione dei controlli sui ponti e sui cavalcavia dopo la caduta del ponte di Annone sulla statale per Lecco (nel 2016, ndr) dove era emerso che non si sapeva a chi era in gestione". Ma, aggiunge la giornalista, "è il ministero dei Trasporti che dovrebbe chiedere a che punto è la mappatura dei ponti". Inquietante un dato in particolare che rivela la Gabanelli in diretta: "Su 4.900 ponti a rischio che devono essere ispezionati da ingegneri qualificati ogni anno, a inizio 2020 ne erano stati ispezionati soltanto 1.400".
Funivia Stresa Mottarone, tre fermi. L'amministratore Nerini ha confessato: "Freni manomessi per evitare disservizi e blocco delle corse"
Dopo i primi indagati, scattano tre fermi per la strage della funivia Stresa Mottarone. Si tratta di Luigi Nerini, ammin...Insomma, sintentizza il conduttore: "E' un problema endemico quello del controllo e della proprietà" che salta fuori ogni volta che c'è una "tragedia di questo tipo". Ma la Gabanelli non vuole sentire parlare di "tragedie" "se non c'è stato un terremoto o un attentato", conclude la giornalista, "è dovuto a una mancanza di manutenzione e ispezione".
Funivia Stresa Mottrone, primi indagati: "Chi è entrato in caserma". Forchettone inserito e freni manomessi: sconvolgente
Primi indagati per l'incidente della funivia Stresa-Mottarone, con la caduta di una cabina che domenica pomeriggio h...Intanto, sono tre le persone della società che gestisce l’impianto della funivia del Mottarone - tra loro il proprietario Luigi Nerini - fermate dalla Procura di Verbania che indaga per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose in relazione all’incidente di domenica scorsa in cui hanno perso la vita 14 persone e un bambino è rimasto gravemente ferito. Contro i tre fermati c’è un quadro "fortemente indiziario", afferma il procuratore capo di Verbania, a capo dell’inchiesta sulla tragedia, che ha disposto il carcere per il gestore dell’impianto della funivia del Mottarone, un ingegnere e un capo del servizio dell’impianto "persone che avevano un ruolo giuridico ed economico, cioè prendevano decisioni".