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Luca Palamara, l'affondo contro Piercamillo Davigo: "Casi identici. Io a processo, lui invece no"

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Luciano Capone ha intervistato per Il Foglio Luca Palamara, evidenziando le analogie con Piercamillo Davigo, che però non è sotto processo come il primo. “In entrambi i casi un pm si rivolge a un magistrato cercando un riferimento per uno scambio di idee - ha dichiarato l’ex presidente di Anm - in un caso a me che ero collega di ufficio ed ex membro del Csm e nell’altro a Davigo che era consigliere del Csm”. Il riferimento è al caso del pm Fava, che era entrato in conflitto con i vertici della procura di Roma sulla gestione dell’avvocato Piero Amara, e a quello del pm Storari, che invece era in contrasto con i vertici della procura di Milano (a causa dello stesso Amara). 

 

 

“In quel caso mi limitai a richiamare la circolare del Csm che si ispira al principio di condivisione tra procuratore e sostituti quando nascono conflitti”, ha spiegato Palamara. Cosa che invece non ha fatto Davigo e su questo l’ex presidente di Anm ci ha tenuto a sottolineare un’altra “differenza sostanziale”, ovvero le modalità con le quali sono stati diffusi i verbali. Il Foglio fa notare che Davigo ha svelato al senatore grillino Nicola Morra il contenuto dei verbali di Amara consegnati da Storari, ma in questo caso non c’è stata nessuna indagine. Come mai? 

 

 

“Io sono certo di poter chiarire - ha risposto Palamara - anche in sede di udienza preliminare, i fatti e gli addebiti che mi vengono contestati. E sono certo che anche gli altri verranno valutati alle autorità competenti: occorre uniformità di giudizio”. Infine l’ex presidente di Anm si è tolto un sassolino dalle scarpe: “Non ho mai compreso l’ipocrisia che ha caratterizzato la mia vicenda e la mia persona. Non trovo nulla di scandaloso nel fatto che magistratura e politica si parlino. È fisiologico che il M5s guardasse a una parte della magistratura che si stava affermando, a quella corrente che rispondeva alle loro idee”.

 

 

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