Matteo Salvini e Giorgia Meloni nel mirino dell'intellettuale D'Arcais: "Cultura nazista, la loro è una destra eversiva"
“Heidegger, Schmitt, Pound o Céline, tutti nazisti, fascisti o collaborazionisti. La cultura di destra è una contraddizione in termini”: un giudizio così forte arriva da Paolo Flores D’Arcais, direttore della rivista MicroMega. In un'intervista a Mowmag, il filosofo e giornalista ha sentenziato che mentre “la sinistra non esiste più”, la sua preoccupazione primaria invece è la “destra proto-fascista”. “Il problema dei problemi è che fra esattamente due anni al massimo avremo in Italia un governo di destra - ha continuato -. Destra che detesta la Costituzione. Dunque eversiva. L’unica incertezza è se sarà un governo Salvini-Meloni o Meloni-Salvini”.
L'intellettuale si sente minacciato anche dai sondaggi, che danno la Lega primo partito e i Fratelli d'Italia in costante crescita. Proprio per questo D'Arcais non riesce a darsi pace: "Non siamo sull’orlo del baratro, abbiamo già iniziato la caduta. E non c’è nessun sintomo che non precipiteremo, anzi, potrebbe accadere già fra un anno, dopo l’elezione del Presidente della Repubblica. Da anni, ormai, quali che siano i cambiamenti di partito, i sondaggi sono fissi".
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Parlando di un eventuale paragone col fascismo, il filosofo ha dichiarato: "Salvini e Meloni sono farsa rispetto a Mussolini, alle SS e alla Banda Carità. Però di tutto l’anelito di giustizia e libertà per cui le generazioni precedenti hanno combattuto non rimarrà più nulla. Così come di quell’Italia che solo vent’anni fa scendeva in piazza per realizzare la Costituzione". Paolo Flores D'Arcais si scaglia, infine, anche contro gli intellettuali di destra: "Di un grande poeta come Ezra Pound se leggete I Canti Pisani, fra i primi versi vi sono dei ditirambi vergognosi e schifosi per il Duce. Céline è stato uno scrittore temo grandissimo, che era anche un collaborazionista antisemita e alcuni come lui furono giustamente fucilati nell’immediato Dopoguerra".
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