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Non è l'Arena, Vittorio Sgarbi a valanga contro il ddl Zan: "Bimbi che amoreggiano e donne che si baciano?", sinistra smascherata

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"Beppe Grillo che di solito è molto disponibile nel parlare e nel raccontare, questa volta è silenzio", afferma Massimo Giletti, conduttore di Non è l'Arena, trasmissione in onda su La7. Ad analizzare lucidamente il contesto, ci pensa Vittorio Sgarbi, che replica: "Intanto è un suo buon diritto non dare spiegazioni a chi, secondo la consuetudine che è invalsa da tempo, ti ferma per strada pretendendo che tu risponda alle sue domande". E aggiunge: "Essendo vittima, non dico per le cose, ma vittima di una pulsione mediatica molto forte non ha una parola giusta da dire, perché sbaglierebbe qualsiasi cosa aggiungesse".

 

 

"Io per esempio sono in questo momento al centro di una polemica indiretta perché vorrei dire se questo modo di intendere il rapporto con le donne, il rapporto con il sesso, il rispetto per la famiglia e per i minori, può far si che una pubblicità faccia vedere contemporaneamente due donne che si baciano, due bambini che iniziano ad amoreggiare e un uomo con due donne a letto?", si domanda lo storico dell'arte. Vittorio Sgarbi si riferisce a un recente spot pubblicitario promosso da Dietorelle, che il deputato aveva definito in un tweet come "i primi effetti del cosiddetto Ddl Zan".

 

 

"Tutto quello che tu puoi fare, non deve diventare pubblicità - sostiene Sgarbi -. Perché a questo mondo, come della violenza di alcuni film di mafia, deriva la mitologia della mafia". E ancora: "Se tu esalti un rapporto a tre sembrerà normale che sia a tre. Se esalti un rapporto fra due donne vorrà dire che la morale cattolica forse è stata importante e non lo è più. Io eviterei di fare pubblicità. Con il Mulino Bianco quando dichiararono di non fare cose con il mondo gay ebbero una gran polemica, ma allo stesso tempo non si può passare all'esatto opposto" conclude il Vittorio Sgarbi. 

 

 

 

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