Non è l'arena, Giletti incalza Ardita su Davigo. "Andiamo in fondo, capiamo le contraddizioni...". Ora si capisce tutto
Da Massimo Giletti a Non è l'arena, su La7, si parla della presunta Loggia Ungheria. Il conduttore ad un certo punto incalza il giudice Sebastiano Ardita su Piercamillo Davigo, visto che l'ex pm ha ricevuto le carte di Piero Amara in cui si fa il suo nome: "Davigo riceve questi verbali dal pm Storari, non segue le vie formali. Però prima di ascoltare il perché Davigo ha scelto di non seguire le vie formali, le chiedo visto il rapporto che avevate con Davigo si è sentito tradito, se posso usare il termine, da una persona con cui aveva un rapporto diverso rispetto ad altri?". E il giudice ribatte con un'altra domanda: "Lei come risponderebbe a questa domanda al posto mio?". Quindi Giletti risponde: "Io direi sì. Sarebbe una ferita umanamente molto pesante".
A questo punto Ardita dice: "Questo è quello che possono anche pensare altri, io in questo momento penso sia giusto andare a fondo delle cose, capire tutte le contraddizioni...".
Ma Giletti insiste: "Se mi dicessero che il mio strettissimo amico ha fatto delle cose io so chi è quel mio amico. Quando qualcuno dice che lei ha fatto il pm per sette anni a Catania, che non era vero perché già da sette anni non lo faceva più. Quando dicono che lei era pure c*** e camicia, cito testuale, con Tinebra che era l’uomo che andava contro di lei, allora vuol dire che già queste cose non possono stare né in cielo e in terra e che quindi chi le dice non è credibile. O sbaglio? Lei andava d’accordo con Tinebra?".
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Il giudice allora risponde secco: "E' noto che non è così, è scritto anche nei libri. Non è questo il problema. Noi dobbiamo lasciare questi accertamenti a chi deve occuparsene, perché esiste anche un merito delle questioni che va affrontato. È chiaro che da magistrato e da cittadino aspetto che si faccia la piena chiarezza su queste vicende e non voglio ostacolare in qualche misura o determinare condizioni di imbarazzo in chi deve svolgere questa attività".