Antonella Viola, accuse nella gestione del coronavirus: "Negli Usa senza mascherina. Qui tamponi e quarantena"
C'è una bella differenza tra l'Italia e gli Stati Uniti. Antonella Viola, senza citarlo, non usa mezzi termini per criticare la gestione del coronavirus da parte di Roberto Speranza. "Mentre negli Usa chi è vaccinato può persino fare a meno delle mascherine - si sfoga su Facebook l'immunologa dell'università di Padova - da noi non solo bisogna continuare a portarle, ma ai vaccinati si continuano a fare tamponi e a sottoporli a quarantena come se i vaccini fossero acqua fresca. E invece i vaccini (anche in Italia) funzionano molto bene (contagi ridotti del 95 per cento)". Nel nostro Paese - sono le prime indiscrezioni svelate da Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute - potremo iniziare a "eliminare" l'uso delle protezioni individuali all'aperto al massimo a metà giugno. Anche se nulla è ancora ufficiale.
Ospite della puntata del 13 maggio di PiazzaPulita, la Viola non ha nascosto una certa preoccupazione: "È possibile - ha spiegato nel salotto di Corrado Formigli su La7 - che possa arrivare un nuovo coronavirus. E avere avuto l'infezione da Sars-cov-2 non ci protegge da un nuovo coronavirus: se è diverso è diverso, si pensi al raffreddore. Non saremo protetti da quello". E ancora: "Vorrei ricordare che noi avremo sicuramente in futuro degli altri virus che faranno il salto e causeranno problemi. Ma abbiamo una emergenza sicura, certa, che è la resistenza dei batteri agli antibiotici. Se non interveniamo subito per affrontare questo problema si pensa che nel 2050 la morte per infezione da batteri resistente da antibiotici sarà la prima causa di morte. Noi abbiamo sbagliato a usarli molto nell'ambiente, non tanto a livello personale".
Un altro monito è arrivato poi sugli integratori. Ancora una volta l'immunologa si è accodata agli altri esperti, ricordando che "non bisogna prenderli". Neppure la lattoferrina, perché "on c'è nessuna evidenza che funzioni. Anzi. Non bisogna prendere integratori a meno che ci sia una carenza identificata dal medico".