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Matteo Bassetti, la profezia: "Quando la pandemia sarà finita". Liberi tutti (a brevissimo): Roberto Speranza muto?

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Il coronavirus è agli sgoccioli. Non ha dubbi Matteo Bassetti. L'infettivologo del San Martino di Genova pronostica come mesi ultimi della pandemia "settembre-ottobre, quando la partita sarà finita". Più vicina la possibilità di togliere la mascherina: "Le toglieremo quando ci saranno 30 milioni di persone vaccinate, a 3 settimane dalla prima dose, potremo togliere", spiega il radio a Un giorno da pecora, il programma in onda su Rai Radio 1. E ancora, nel dettaglio: "Da metà giugno in poi all’aperto penso che le mascherine vadano tolte". Ad avallare la sua tesi, i numeri che "stanno scendendo rapidamente": "Cento persone che in un giorno lasciano la terapia intensiva sono molte". Non meno critico sulla misura da lui definita "anacronistica", il coprifuoco: "Se tu limiti in tre ore quello che potremmo fare in quattro o cinque, finisci ad avere un effetto contrario, perché il coprifuoco nasce per disincentivare la gente ad andare fuori di sera, ma la gente fuori ci va ugualmente". Insomma, per Bassetti lasciare l'orario di rientro obbligatorio nelle proprie abitazioni alle 22, "è una ripicca".

 

 

Sulla protezione individuale si era espresso negli stessi termini, Pierpaolo Sileri. Anche il sottosegretario alla Salute aveva confermato che "mascherine all’aperto potranno essere tolte quando la metà della popolazione". Quindi quando circa 30 milioni riceveranno almeno la prima dose". Sileri come Bassetti rassicurava gli italiani che "entro metà giugno" potranno camminare all’aperto senza dover indossare la mascherina. "Avrà un senso continuare a metterla al chiuso e dove c’è assembramento – aveva però precisato – ad esempio in fila per prendere un gelato o quando c’è molta gente". 

 

 

I numeri infatti parlano chiaro. E come loro chi in ospedale ci lavora: "Cari signori giornalisti - scriveva Alberto Zangrillo frenando gli allarmismi - questa mattina (30 aprile, ndr) il Pronto Soccorso Covid19 del San Raffaele è vuoto". E questo grazie alla scienza: "Vaccini, ricerca e soprattutto cure corrette e tempestive fanno la differenza".

 

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