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Coffee Break, raptus di Claudia Fusani: "Fascista, non mi fa parlare". Ma è comunista: l'ultima strepitosa figuraccia

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È venerdì mattina e su La7 va in onda Coffee Break, talk-show politico condotto da Andrea Pancani. Tra gli ospiti della puntata ci sono Claudia Fusani, giornalista de il Riformista e Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista. Tema di dibattito la situazione del sistema pubblico del Paese. "Purtroppo il settore pubblico in Italia, per quanto riguarda scuola, uffici, trasporto pubblico, insomma tutto quello che è il pubblico in maniera diretta o indiretta, ha un meccanismo di assunzione di posti di lavoro, che diventano poi intoccabili" sostiene Claudia Fusani. 

 

 

"Il merito è scomparso -prosegue Fusani- licenziare qualcuno che non è capace a fare il suo lavoro è impossibile". Maurizio Acerbo, in collegamento da casa e con una bandiera della Palestina in bella vista appesa alla libreria, mostra da subito tutto il suo dissenso nei confronti delle dichiarazioni di Fusani: "Ma non è vero" commenta Acerbo, scuotendo la testa. "Ci vorrebbero più insegnati. Ci sono molti insegnati più giovani che sono più capaci e più bravi di altri insegnati che in questi mesi si sono rifiutati di accendere un computer perché 'la Dad non si fa'. O ci sono molti autisti dei mezzi pubblici che si rifiutano..." continua Fusani la sua omelia, per essere poi interrotta da Acerbo.

 

 

"È una vergogna" tuona il segretario di Rifondazione Comunista "Dopo che i dipendenti pubblici sono morti per non aver ricevuto assistenza pubblica". È a questo punto che Fusani sfodera una delle mosse del suo vasto repertorio: "Vede perché lei è un fascista, perché non fa parlare" lo accusa la giornalista, immediatamente placata dal conduttore. Il colmo, insomma: la Fusani che urla e sbriata dando del fascista... a un comunista.

 

 

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