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Carola Rackete oltre il delirio contro Matteo Salvini: "Dovete processarlo per istigazione a delinquere"

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A Carola Rackete non basta processare Matteo Salvini per diffamazione. La capitana della Sea Watch 3 vuole di più: mandare il leader della Lega in tribunale per istigazione a delinquere. È questa la natura della richiesta avanzata dal legale Alessandro Gamberini, avvocato della Rackete, che porta in oggetto la diretta Facebook e un comizio del luglio 2019 dell'ex ministro dell'Interno. In entrambe le occasioni Salvini aveva definito la capitana una "sbruffoncella", "fuorilegge", "delinquente" e autrice di un atto "criminale". La Rackete infatti per entrare in porto e far sbarcare i migranti a bordo della nave della Ong tedesca ha speronato un'imbarcazione della guardia di Finanza.

E così la Rackete ha deciso di rincarare la dose. A decidere sarà comunque il gup di Milano Sara Cipolla, che ha qualche giorno per decidere rispetto all'opposizione all'archiviazione avanzata dalla difesa di Rackete che ritiene "le frasi, pronunciate dall'allora ministro oltre che leader politico, lesive e non certo un legittimo diritto di critica". Di parere opposto la difesa di Salvini, rappresentata dall'avvocato Claudia Eccher, la quale ha consegnato una memoria per ribadire "il diritto di critica rispetto ad affermazioni prive di una efficacia istigatoria". 

Intanto il leader del Carroccio è atteso domani, 14 maggio, a Catania. Qui, nell'aula bunker di Bicocca, il gup Nunzio Sarpietro dovrà leggere la sua decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona per il caso Gregoretti. I fatti risalgono al luglio 2019, quando l'allora ministro ritardò lo sbarco di 131 migranti dalla nave della Guardia costiera italiana nel porto di Augusta. "Mi sembra che l’Italia sia l’unico Paese dei 27 dell’Unione Europea a mandare a processo un ministro per un atto di Governo - ha tuonato Salvini alla vigilia della decisione -. Ho cercato documentazione, ma non l’ho trovata in nessun altro Paese europeo, un ministro portato a processo per aver fatto quello che aveva promesso in campagna elettorale. Se non è un processo politico questo, ditemi di cosa si tratta".

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