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Vittorio Feltri a Myrta Merlino: "Un gran casino, non ho capito nulla. Non me ne sono andato solo per cortesia nei tuoi confronti"

Feltri e Merlino

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Un esilarante siparietto è andato in onda a L'aria che tira su La7, nella puntata di oggi 12 maggio, tra Vittorio Feltri e la conduttrice Myrta Merlino. Quando la giornalista ha chiesto al direttore di Libero di dire la sua su quello che avevano appena detto Teresa Bellanova e Dino Giarrusso, anch'essi ospiti in studio, lui ha risposto: "Un gran casino, anche perché l'audio mi arrivava in un modo pazzesco, non ho capito nulla". E ancora, conclude Feltri sorridendo: "Per dieci minuti non me ne sono andato solo per cortesia nei tuoi confronti". A quel punto interviene la Merlino che gli assicura che provvederà a migliorare il collegamento.

 

 

Feltri infatti era stato chiamato dalla Merlino a commentare lo scontro tra la Bellanova e Giarrusso sulla figura dell'ex presidente del Consiglio: "Conte è il leader di un partito che non lo riconosce", ha attaccato la sottesegretaria di Italia Viva, "A Roma Zingaretti lo ha affossato Conte. Ho lasciato il mio incarico di ministro perché Conte non era all'altezza del compito che svolgeva e di cui aveva bisogno il Paese". Quindi Giarrusso ha ribattuto: "Conte è il leader riconosciuto del M5S, continua ad avere un gradimento nettamente superiore a Draghi mentre Renzi è l'ultimo in tutti i sondaggi. Io sono un cavaliere, la signora non m'interrompa".

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E se di questo scontro Feltri non ha potuto dire nulla, ha invece commentato senza mezzi termini la scelta di non togliere il coprifuoco: "Io penso che Mario Draghi sia il Conte tre, per cui è anche abbastanza coerente. Assistiamo a questa storia del coprifuoco come se fosse decisivo per la difesa dal Covid. Ma il coprifuoco serve solo per ripararsi dalle fiamme, mentre noi dobbiamo difenderci dal virus, non dal fuoco", attacca il direttore di Libero. "Se si fosse spostato il coprifuoco alle 23 non sarebbe successo assolutamente niente. Poi naturalmente Draghi fa quello che vuole lui, comanda lui", chiosa Feltri, "e noi tutti qui zitti come deficienti".

 

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