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Francesca Pascale, l'appoggio al Ddl Zan e l'addio a Forza Italia: "Non li voto più, ma è un problema mio"

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Francesca Pascale, l'ex compagna di Silvio Berlusconi, ha partecipato alla manifestazione dei Sentinelli a sostegno del disegno di legge Zan contro l'omotransfobia. "Non voto più per Forza Italia. Più che delusa da Forza Italia sono delusa da alcuni esponenti che tendono ad abbracciare un'area sovranista invece che essere fermi nell'area liberale da cui Forza Italia è nata", spiega in una intervista alla Stampa. "Continua a strizzare gli occhi a Matteo Salvini piuttosto che guardare il faro della libertà. Francamente io non mi sento più di appartenere a un partito che è diventato più sovranista che liberale. È un problema mio".

 

 

Parla della sua presenza alla manifestazione a sostegno del Ddl Zan: "Essere qui è giusto, è moralmente corretto. È doveroso nei confronti di questa generazione e delle prossime generazioni. Non essere qui in piazza oggi non è prendere una posizione politica ma semplicemente essere a favore delle discriminazioni, a favore dell'odio". Non teme i giudizi da parte del partito di Silvio Berlusconi: "Con me si sono sempre arrabbiati. Fanno bene ad arrabbiarsi. Aumenta il dibattito e mettiamo un po' di sale nella discussione, altrimenti dormiamo", aggiunge.

 

 

 

 

È chiaro il perché non vogliono questa legge. Gli omofobi sono a destra, nell'estrema destra, la destra soprattutto di Matteo Salvini. Ma per come conosco Silvio Berlusconi lui non è una persona che odia, non è un omofobo, non è un razzista. Non è una persona che non punisce le discriminazioni. Anzi. Per questo sono molto sorpresa da Forza Italia. Posso capire il dibattito politico, ma francamente non votare una legge che non fa male a nessuno, anzi che aumenta la sicurezza in tutto il Paese, non è solo senza ragionevolezza, senza alcuna logica politica se non quella di continuare a seguire l'odio e il rancore che c'è in questo Paese", sentenzia la Pascale. E alla domanda se sente ancora Silvio Berlusconi, risponde: "Certamente, è stato l'uomo più importante della mia vita", conclude.

 

 

 

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