Ciro Grillo, "era in semi-hangover". Il racconto-choc dell'insegnante di kitesurf: come era ridotta la ragazza
Si arricchisce di dettagli la vicenda che vede Ciro Grillo e altri tre amici accusati di stupro di gruppo ai danni di una giovane studentessa. A parlare, e raccontare qualcosa sul giorno dopo la notte della presunta violenza, è l'insegnante di kitesurf della ragazza. "Ricordo che mi hanno chiamato i carabinieri ad agosto, più o meno 15 giorni dopo la lezione, e ho raccontato che Silvia quel giorno era arrivata in semi-hangover, non proprio al massimo della lucidità. Mi è sembrata stonata, di quelle ragazze che arrivano stanche a fare la lezione, di sicuro non lucida".
Sul Corriere della Sera l'insegnante ammette anche che Silvia del presunto stupro "non mi ha raccontato niente". Solo qualche piccolo accenno alla serata: "Ricordo che mi aveva parlato del taxi preso per andare in Costa Smeralda e che ho pensato alle sue disponibilità economiche perché non tante si spostano in taxi. Non ho notato lividi sul corpo di Silvia perché aveva la muta e non l’ho aiutata a vestirsi".
Poi l'ammissione che potrebbe cambiare le carte in tavola: "Mi ha detto che avevano bevuto parecchio come le ragazze di quell’età che fanno le sei del mattino. Arrivano stanche e lei lo era sicuramente molto, poi stanno sotto il sole. Se non ricordo male non ce l’ha fatta a finire la lezione. Di che abbiamo parlato? Della cultura di suo padre norvegese, dei nonni. Non era cupa, piuttosto direi timida. Dello stupro l’ho saputo dai carabinieri. Non ho più né visto, né sentito Silvia". Se infatti venisse accertato che la giovane quella notte non era lucida, per il figlio di Beppe Grillo e i suoi amici qualcosa cambierebbe. I ragazzi hanno sempre detto che la ragazza era consenziente.