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Scavia, un sorriso per combattere il coronavirus

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La ricerca legata al Covid-19 non si è mai fermata da quando ha avuto inizio la pandemia. Tante le discussioni scientifiche, i confronti, le pubblicazioni. Secondo un recente articolo presente sulla pubblicazione ufficiale dell’European Federation of Periodontology, il Journal of Clinical Periodontology, emerge che i pazienti con colpiti da Covid-19 risultavano soggetti - con una probabilità triplicata – a maggiori complicazioni se affetti da parodontite, malattia gengivale piuttosto frequente negli adulti. 

La teoria pubblicata sostiene che il virus, passando per le vie respiratorie, possa penetrare attraverso la saliva presente nella bocca e la placca dentale sotto-gengivale. Un’ipotesi supportata anche dal fatto che, quando le gengive risultano indebolite dalla malattia, rappresentino la porta di accesso al virus attraverso la barriera mucosa della bocca.

Incontriamo il Prof. Stefano Scavia - esperto in implantologia, parodontologia e rigenerazione dei tessuti orali - presso la sua Clinica Odontoaesthetics di Milano 3, per alcune domande sul tema. Il prof. Scavia è fondatore della Minimal invasive Dental Academy – nel corso dell’incontro presso la sua sede milanese (www.odontoaesthetics.it).
 
Possiamo considerare questa ricerca attendibile?
"Sembra proprio che sia così, un recentissimo studio pubblicato sul Journal of Oral Merdicine and Dental Research conferma le evidenze già pubblicate sul Journal of Clinical Periodontology ed i dati forniti non sono confortanti, è necessario sensibilizzare la popolazione ad una corretta salute orale: chi soffre di parodontite e viene contagiato da Covid-19 ha più probabilità di dover essere sottoposto a ventilazione assistita, di ricovero in terapia intensiva e purtroppo anche di decesso". 
Esistono cure della bocca che possono ridurre la possibilità di contrarre il virus? 
"No, ma la prevenzione gioca un ruolo essenziale e avere una bocca sana e curata riduce il rischio di decesso e di complicanze. Tutto questo perché l’alta carica batterica presente nel cavo orale del paziente con parodontite, unita ad uno stato di infiammazione cronica sistemica, favorisce sovra infezioni bronco-polmonari e rende il soggetto più suscettibile all’aggravarsi del quadro clinico scatenato dal virus".
Anche una corretta e metodica igiene orale protegge dai rischi legati a malattie polmonari?  
"Accertato che il Covid-19 è in grado di raggiungere i polmoni attraverso la saliva, ove trovi un tessuto gengivale infiammato e pertanto più vascolarizzato e permeabile, ha una porta di ingresso al sangue più immediata. E’ pertanto fondamentale, soprattutto in questo periodo, il mantenimento di un’ottimale salute orale attraverso l’igiene e programmi di prevenzione della malattia parodontale professionali, come protocolli personalizzati di igiene coadiuvati quando necessario anche dall’utilizzo del laser".
La parodontite si può evitare?  
"Esiste quasi sempre una predisposizione genetica e le forme di parodontite possono essere diverse, ma in molti casi la parodontite può essere evitata se intercettata e curata dallo specialista nella sua forma iniziale e reversibile, la gengivite. Anche nella forma cronica, considerata oggi vera e propria patologia, si può comunque un percorso terapeutico ed in certe condizioni rigenerare i tessuti compromessi". 
Bastano spazzolino, dentifricio e filo interdentale usati regolarmente per evitarla? 
"L’utilizzo dei presidi domestici d’igiene orale è fondamentale. Tuttavia solo il parodontologo o l’igienista dentale riescono a effettuare una pulizia adeguatamente precisa e profonda, con strumenti ultrasonici, manuali e laser, per poter prevenire e curare la parodontite". 
E come si cura?  
"La terapia della parodontite può essere solo di tipo non chirurgico o associata a protocolli chirurgici. I protocolli non chirurgici sfruttano l’ausilio di metodiche ultrasoniche e il laser per ottenere una eccellente decontaminazione del parodonto. In alcuni casi, la chirurgia parodontale rigenerativa permette anche di ricostruire i tessuti compromessi attorno ai denti con innovative tecniche minimamente invasive".
Vi sono patologie che possono acuire i rischi di malattie gengivali? 
"La relazione tra le patologie parodontali e alcune malattie sistemiche è bilaterale. Infatti, se è vero che una parodontite non trattata può favorire ad esempio il diabete, è anche vero che un paziente diabetico ha un maggior rischio di sviluppare la malattia parodontale negli anni. E’ fondamentale comprendere che il nostro organismo non ragiona a “compartimenti stagni” e che la salute dell’intero organismo risente della salute della bocca e viceversa". 
In era post covid ci sarà un aumento di alcuni tipi di patologie dentali? 
"La Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, presentando dati provenienti dagli USA, ha osservato che negli scorsi mesi si è registrato un aumento del 36% di pazienti con bruxismo e conseguente richiesta di bite, un incremento del 120% delle fratture dentali e del 18% di carie. La motivazione risiede nel fatto che durante la pandemia molti pazienti si sono trascurati e hanno procrastinato le cure. Inoltre un inevitabile aumento dei livelli di stress, somatizzato a livello del cavo orale, porta a parafunzioni come il bruxismo che deteriora la superficie dei denti causando fratture, sensibilità dentale, dolori articolari, emicrania, fino ad aumento della mobilità dentale nei pazienti con parodontite.
 

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