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Fedez, la prima pagina clamorosa del Tempo. Bechis: "Tutti in galera"

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Franco Bechis contro il disegno di legge Zan. Nel suo lungo editoriale il direttore del Tempo spiega il grosso rischio in cui può incappare ognuno di noi con l'approvazione della legge contro l'omotransfobia.

 

 

 

"Tutti sanno i danni che provocherebbe. I sostenitori - in mala fede - sostengono che certo, sarebbe meglio modificarne e chiarirne alcune parti troppo generiche, ma che c’è sempre tempo di farlo una volta che diventerà legge. Sappiamo tutti che non accadrebbe mai, e quanti guai hanno combinato testi giuridici portati all’approvazione ben conoscendone le lacune solo per furore ideologico". D'altronde il testo parla chiarissimo: "Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti".

 

 

Un testo, spiega nel merito Bechis, che solo in apparenza difende l'articolo 21 della Costituzione, salvo poi condizionarlo con quel "purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti". In parole semplici: chi esprime la propria opinione può rischiare il processo e addirittura il carcere. Quanto basta per far pensare al direttore del quotidiano romano che "quel testo scritto così non è da paese civile e democratico, non si può fare finta di non vederne i rischi di compressione della democrazia e della libertà di pensiero".

 

 

Infine l'appello ai politici: "Bisogna approvare un testo scritto con i piedi e pericoloso per la libertà di pensiero per fare prima o perché così chiede un signore come Fedez che ha molti followers pronti a sostenerlo anche se probabilmente nessuno di loro l’avrà letto? Difficile trovare bestialità più grandi di questo modo di fare politica", conclude in riferimento all'invettiva del rapper contro la Lega dal palco del Concertone del Primo maggio. Il motivo? Il Carroccio è contro il ddl Zan.

 

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