Maurizio Crozza, "rischia grosso con il ddl Zan": la voce fuori dal coro nel Pd, costretta all'anonimato da Letta
“Con il ddl Zan pure un comico come Maurizio Crozza rischia grosso”. A confidarlo a Gianfranco Ferroni non è un politico della Lega o di Fdi, bensì un parlamentare del Pd che è costretto a nascondersi per manifestare il suo dissenso alla linea assunta da Enrico Letta. “L’applicazione di una norma del genere - ha spiegato l’anonimo rappresentante dem - può causare rischi penali anche a chi esercita professionalmente la satira: basta andare a vedere come Crozza interpreta personaggi come il cardinale Angelo Becciu o il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì”.
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“Fare la caricatura con gesti o mossette - si legge nell’edizione odierna de Il Tempo - potrà costare caro, indipendentemente dal gradimento dell’interessato. E in tv pure film come ‘Il vizietto’ con Ugo Tognazzi non andranno più in onda”. Secondo Ferroni l’anti-lettiano non esagera nell’esprimere la sua opinione contro il ddl Zan, che dopo settimane di ostruzionismo in commissione Giustizia da parte del centrodestra e del presidente leghista Andrea Ostellari ha fatto registrare degli sviluppi importanti.
La Lega ha annunciato un disegno di legge alternativo e definito dagli avversari “annacquato” rispetto al ddl Zan, ma soprattutto la commissione Giustizia ha deciso che il disegno di legge già approvato alla Camera contro l’omotransfobia verrà discusso da solo e non accorpato agli altri disegni di legge, come invece volevano i partiti di centrodestra. Un decisione che è arrivata dopo un acceso scontro in commissione, che ha segnato una spaccatura interna alla maggioranza: 12 voti favorevoli (Pd, M5s, Leu e Iv), 9 contrari (lega, Fdi e parte di Fi).
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