L'aria che tira, Massimo Galli e la verità su AstraZeneca: "Perché abbiamo dovuto riabilitarla", scenario disastroso
La festa in Duomo dei tifosi, ma anche gli assembramenti nelle piazze. Più regole e divieti, più trasgressione, sembra essere l'equazione. "E' vero. la gente è stanca di essere chiusa, è primavera, tutti fuori alla grande ma quando si apre una falla poi diventa una voragine", avverte l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, ospite di Myrta Merlino a L'aria che tira, su La7, nella puntata di oggi 4 maggio: "La Gran Bretagna ha 30 milioni di persone vaccinate più di noi", sottolinea Galli. "Noi giustamente riabilitiamo AstraZeneca perché senza noi non arriviamo a coprire il fabbisogno".
E ancora, insiste l'infettivologo dalla Merlino: "Siamo un Paese bravissimo a schivare le regole" ma aggiunge che "la gente non ci crede più perché ha avuto messaggi contraddittori". Detto questo, sottolinea il professore, "le persone non ne possono più ma al virus importa poco. Avessimo avuto quelle 15-20 milioni di dosi in più saremmo stati tutti più tranquilli". Insomma, la base per ogni ipotesi di riaperture deve basarsi su una campagna vaccinale massiccia, è il ragionamento di Massimo Galli.
Secondo Massimo Ciccozzi, a capo dell'Unità epidemiologica dell'università Campus Biomedico di Roma, intervenuto al programma L'imprenditore e gli altri, trasmesso su Cusano Tv. "il coronavirus non sparirà come la Sars e probabilmente dovremo vaccinarci tutti gli anni facendo dei richiami", soprattutto consigliati agli over 60, categoria maggiormente esposta ai danni del virus. Questo lo scenario prospettato. "Dovremo continuare a conviverci", ha sottolineato Ciccozzi. "Il virus, quando non troverà più persone da infettare perché avremo vaccinato l'80% della popolazione e per un periodo continueremo con mascherine e distanziamento, circolerà sempre di meno fino a che non arretrerà e diventerà come un coronavirus qualsiasi che ci darà un raffreddore o una febbriciola stagionale" ha detto l'esperto.