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Bruno Vespa e Dagospia, bomba piccante sul Quirinale: "Il presidente aveva un'amante, chi gli prestava l'auto"

 Bruno Vespa

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Bruno Vespa è uscito con un nuovo libro che racconta i dodici presidenti della Repubblica. Tra le pagine si possono trovare svariati aneddoti e curiosità, ma anche riflessioni importanti su quello che rappresenta il Quirinale e come si è evoluto nel corso degli anni. “Secondo un vecchio luogo comune - ha scritto il volto storico della Rai - il presidente della Repubblica è un signore che se ne sta tranquillo al Quirinale, firma ogni tanto qualche carta e non interviene nella vita politica. In realtà il Quirinale è il centro di un autentico potere che molti capi dello Stato hanno esercitato nella storia italiana”. 

 

 

Nell’introduzione Vespa ci ha tenuto a sottolineare subito che nessuno dei dodici presidenti italiani è stato un “docile passacarte”. In più ha proposto immediatamente un suo giudizio istituzionale, riferendosi soprattutto all’ultimo ventennio: “Il potere del Quirinale è aumentato nella misura in cui è diminuito quello di Palazzo Chigi. Non è un bene”. Dopo queste prime riflessioni, è partito il viaggio di Vespa, da Enrico De Nicola fino a Sergio Mattarella. 

 

 

Dagospia ha approfittato dell’occasione per aggiungere un retroscena piccante su Giovanni Gronchi: “Aveva un’amante a Livorno e, con l’auto del Quirinale, era solito partire per Antignano. Trecento chilometri a nord di Roma, dove balzava sulla berlina del ministro dei Trasporti, suo amico, per raggiungere la signora in incognito. Per questo Montanelli aveva coniato il nomignolo di ‘ministro dei Trasbordi’ per il complice del capo dello Stato”. 

 

 

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