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Ciro Grillo, in arrivo l'accusa di revenge porn? Al vaglio il filmato sulla presunta vittima inviato agli amici

 Ciro Grillo

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Ciro Grillo e i tre amici tutti indagati per stupro di gruppo potrebbero trovarsi ad affrontare una nuova grana. I quattro, nel mirino della magistratura con l'accusa di aver violentato una ragazza italonorvegese, avrebbero fatto girare le immagini tremende di quella notte, di telefonino in telefonino. Le foto sarebbero state inviate e mostrate a persone che non avrebbero dovuto vederle. Un esempio su tutti è l'amica d'infanzia di Ciro Grillo che, a Non è l'Arena su La7, ha confessato che lei quel video l'ha visto.

 

 

Un'uscita che ha scatenato la reazione dei genitori della 19enne che hanno definito l'uso di quei fotogrammi "come se nostra figlia fosse un trofeo". Motivo questo che li ha portati ad avviare azioni legali ai danni del figlio di Beppe Grillo e gli amici. Questo fa sì che ai reati contestati ai quattro potrebbe aggiungersi quello di revenge porn, che punisce la diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite senza il consenso di chi vi è ritratto. Eppure la questione è delicata perché la legge è in vigore dal 9 agosto 2019, poco meno di un mese dopo l'accaduto. Per questo è necessario capire fino a quando il filmato ha girato.

 

 

Proprio ieri, 29 aprile, l'avvocato di Vittorio Lauria (uno dei quattro indagati), Paolo Costa, ha rimesso il mandato. Tra le motivazioni ci sono le dichiarazioni rilasciate al programma di Massimo Giletti, dove il giovane ha confermato il rapporto di gruppo contestando comunque il video di Grillo senior. Non solo perché Laura ha svelato il contenuto di messaggi che la ragazza avrebbe mandato ad alcune amiche e raccontato una versione alternativa a quella della presunta vittima anche sul perché era sotto l'effetto dell'alcol. "Vi sono delle divergenze sulla condotta extra-processuale da tenere sempre, specie in processi come questi", ha giustificato la sua decisione il legale interpellato dall'Agi. Ad aggravare la posizione dei quattro le foto scattate dagli indagati che li ritraggono in atteggiamenti osceni a fianco dell'amica della presunta vittima, anche lei a casa con Grillo e gli amici.

 

 

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