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Bruno Vespa, il libro sul Quirinale: "Un centro di potere sempre più forte, ecco come è cresciuto"
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“Nessuno dei 12 presidenti è stato un docile passacarte”: Bruno Vespa analizza e approfondisce la figura del capo dello Stato nel suo nuovo libro in uscita oggi, gioved' 29 aprile, dal titolo Quirinale. Dodici presidenti tra pubblico e privato. Il noto giornalista della Rai – come riportato dal Corriere della Sera - ha voluto innanzitutto sfatare i luoghi comuni relativi a questa personalità: “Secondo un vecchio luogo comune, il presidente della Repubblica è un signore che se ne sta tranquillo al Quirinale, firma ogni tanto qualche carta e non interviene nella vita politica. In realtà il Quirinale è il centro di un autentico potere che molti capi dello Stato hanno esercitato nella storia italiana”.
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Secondo Vespa, inoltre, il potere del presidente della Repubblica è cresciuto negli ultimi anni: “E’ aumentato nella misura in cui è diminuito quello di Palazzo Chigi. Non è un bene”, ha spiegato il giornalista, fornendo così un suo giudizio istituzionale. Si parte da Enrico De Nicola fino ad arrivare al capo dello Stato attuale, Sergio Mattarella.
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Del primo capo dello Stato, per esempio, Vespa si diverte a ricordare la sua incertezza quando gli chiesero una sua disponibilità per l’elezione: “La risposta fu un no. Ma un no alla De Nicola. Cioè un nì, meglio ancora un sì mascherato da no”. Andando avanti, poi, definisce Sandro Pertini come un “Giamburrasca al Quirinale” e Francesco Cossiga un “Picconatore”. E ancora, Giorgio Napolitano, un “comunista al Quirinale”, “molto interventista” e unico ad essere rieletto. Infine Mattarella, “esempio di solidarietà nel momento più duro dell’ultima fase dell’epidemia”.
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