Guido Bertolaso, la rivincita a L'aria che tira: "Tutto da solo, per la Lombardia". Schiaffo dopo fango e insulti
A L’aria che tira è andata in onda la “rivincita” di Guido Bertolaso, che continua a dare fastidio a più di qualcuno anche da pensionato che volontariamente e gratuitamente sta lavorando senza sosta per contribuire alla risoluzione dell’emergenza coronavirus. “È una persona che conosco molto bene, soprattutto per quello che ha fatto sul campo - ha dichiarato Myrta Merlino - e so che ha avuto un momento di grande scoramento in Lombardia, dove si è sentito solo. Come ha vissuto questa esperienza?”.
Bertolaso ha risposto ricordando rapidamente la sua carriera: “Da capo della Protezione civile sono stato accusato di avere troppo potere e troppi soldi, per questo era facile realizzare gli obiettivi che mi venivano chiesti dal governo. Poi sono diventato un pensionato, un semplice volontario e ho costruito in Lombardia un ospedale da 150 posti letto di terapia intensiva. Purtroppo ce ne sono ancora 55 occupati, eppure tale struttura era stata tanto criticata e vituperata. Poi sono andato nelle Marche, dove ho realizzato la sorella minore di questa struttura, e infine mi sono ritrovato in mezzo a questa situazione di vaccinare 10 milioni di lombardi”.
Bertolaso ci ha tenuto a sottolineare che lo ha fatto “praticamente da solo” perché “ho dovuto mettere insieme una squadra, una cabina di regia dove ci sono funzionari, dirigenti, farmacisti, persone che si occupano della logistica. Si tratta di una squadra che ho creato io incontrando giorno per giorno tutte queste persone”. L’ex capo della Protezione civile non rimarrà però ancora a lungo in Lombardia, anche se in un post sui social ha specificato che il suo impegno rimarrà invariato: “La macchina è efficiente e ben avviata, la mia presenza fisica non è fondamentale come nella fase di coordinamento iniziale. Continuerò a seguire i briefing quotidiani e ad essere presente ogni qualvolta sarà necessario. Fino a quando tutti i lombardi non saranno vaccinati”.
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