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Otto e Mezzo, Alessandro Sallusti sul caso-Ciro Grillo: "Palamara spiega che non sono mai coincidenze", un gioco sporchissimo?

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Il caso-Ciro Grillo e il video del padre, Beppe Grillo, tengono ancora banco a Otto e Mezzo, il programma di Lilli Gruber in onda su La7. Tra gli ospiti, nella puntata di mercoledì 28 aprile, ecco Alessandro Sallusti, interpellato sulla vicenda dalla conduttrice. "Sei sempre stato garantista, super-garantista e contrario all'uso politico della giustizia. Se ne sta facendo un uso in questa vicenda specifica?", chiede la Gruber.

 

E il direttore risponde: "No, non credo. Parlo per me almeno. Essere garantisti significa esserlo sempre. Certo, è una notizia di cronaca con dei risvolti politici di fronte alla quale non ci si può girare dall'altra parte. A farne uso politico non sono certo i giornali, che per lungo tempo si sono voltati dall'altra parte", rimarca Sallusti.

 

Dunque, il direttore sposta il fuoco dell'attenzione su un altro aspetto: "C'è un'anomalia in questa storia - premette -. Il fatto è drammatico e cruento ed è cristallizzato nel fatto stesso, non ha un seguito: per indagare è sufficiente raccogliere le testimonianze e il materiale nei cellulari. Ma per due anni il caso è stato chiuso nel cassetto del procuratore della Repubblica. E guarda caso è uscito dal cassetto nel momento in cui il partito di Grillo non controlla più né Palazzo Chigi né il ministero della Giustizia. Sarà una coincidenza, ma io ho appena scritto un libro in cui qualcuno che ha titolo per farlo spiega che queste non sono quasi mai coincidenze", conclude Sallusti con un riferimento al libro-intervista a Luca Palamara e, soprattutto, avanzando un pesante sospetto sul tempismo di questa vicenda.

 

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