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Otto e mezzo, Andrea Crisanti svela la vera natura del coprifuoco: "A cosa serve", un lockdown mascherato

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Il coprifuoco? Un mini-lockdown mascherato. Il virologo Andrea Crisanti, in collegamento con Lilli Gruber a Otto e mezzo, svela la vera natura della misura che tanto sta facendo discutere nella maggioranza, con Pd, M5s e LeU che vorrebbero tenere la limitazione alla circolazione alle 22 e Lega e Forza Italia che vorrebbero toglierla definitivamente, da subito. Una faticosa trattativa ha portato le parti a riavvicinarsi, fissando un "tagliando" a maggio che potrebbe portare, nelle aree in cui i parametri dei bollettini lo consentissero, a togliere il coprifuoco. 

 

 

 

 

"Ma è davvero così importante mantenere il coprifuoco alle 22?", chiede la Gruber. "Tutti quanti fanno fatica a capire una cosa, che la pandemia è principalmente un problema probabilistico. Il virus si diffonde in egual misura alle 8 della mattina, alle 10 o alle 23 - spiega il professor Crisanti, direttore del dipartimento di virologia e microbiologia all'Università di Padova -, ma è chiaro che se si fa il coprifuoco si diminuisce la probabilità che persone si incontrino e che il virus si trasmetta, è un piccolo contributo per abbassare l'Rt, come mettere le mascherine. Tanti piccoli contributi contribuiscono a tenere il contagio basso e anche i numeri di morti. Oggi ne abbiamo avuti 372, dieci  volte il numero di morti che ci sono stati in Inghilterra".

 

 

 

 

Con un distinguo non secondario, però: la campagna vaccinale che in Gran Bretagna procede a tambur battente mentre in Italia è partita in drammatico ritardo, con troppe incertezze e con un ritmo ancora troppo blando. Ecco perché, allora, vista l'impossibilità di tenere rinchiuso il Paese, c'è chi cerca di far dimenticare le carenze organizzative scaricando sui cittadini la responsabilità e imponendo l'unica garanzia possibile contro il virus: farli stare in casa, almeno la sera.

 

 

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