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Enrico Mentana a L'aria che tira, "mi quereleranno tutti": il paragone su Matteo Salvini che fa impazzire la sinistra
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Enrico Mentana è stato l’ospite speciale di Myrta Merlino, che ha approfittato della sua presenza in studio a L’aria che tira per trattare diversi argomenti di attualità politica. In particolare il direttore del Tg di La7 si è soffermato sui due leader del centrodestra. A partire da Giorgia Meloni, che si è piazzata all’opposizione con Fratelli d’Italia e sta raccogliendo i frutti di tale scelta, dato che il suo partito continua a mangiucchiare consensi alla Lega. Nelle ultime ore l’ex ministra ha picchiato duro sul Recovery Plan: “Nessuno in Italia ha ancora visto il testo che il Parlamento dovrà votare martedì”.
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“Democrazia italiana, Costituzione e sovranità popolare buttate nella discarica. Tutto normale?”, ha chiesto provocatoriamente la Meloni. Una risposta è arrivata da Mentana: “Lei sfrutta un fatto che è un po’ vero e un po’ meno vero, come si fa in politica. Quando fai un piano che cambia la vita del Paese è possibile che questo non sia accompagnato da un dibattito politico, culturale ed economico su tutto questo? In realtà è stato trattato sin dall’inizio, a partire dagli sciagurati Stati Generali del governo precedente, come una ‘cosa loro’. Come facciamo a restituire ai giovani il loro diritto a stare nella società?”.
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Poi il discorso si è spostato su Matteo Salvini, per il quale Mentana ha speso un paragone che avrà fatto storcere più di qualche naso sia a destra che a sinistra: “Il Pci di Berlinguer era un partito di lotta e di governo, se facessi il paragone sarei sommerso di querele da tutte e due le parti. Salvini cerca di avere un ruolo, di farsi notare, è come il Nanni Moretti che chiede ‘mi si vede di più se ci vado o non ci vado?’. Lui ha scelto che la Lega abbia un ruolo di questo tipo”. Secondo il direttore del Tg di La7, Mario Draghi non potrà però continuare ad accettare a lungo questo atteggiamento da parte della Lega e del suo segretario: “Il problema è abbastanza patetico, è ridicolo che il governo si divida, dovrebbe soltanto rispondere alla domanda ‘è giusto o no riaprire?’”.
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