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Nicola Porro, lo sfogo sul caso di Ciro Grillo: "Innocente fino a prova contraria, basta garantismo a fasi alterne"

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Ciro Grillo è colpevole o innocente? Prima ancora che i giudici si esprimano sul caso del figlio del capo del Movimento 5 stelle accusato di stupro di gruppo insieme a tre amici, l'opinione pubblica si è già divisa tra innocentisti e colpevolisti. Ma sull'argomento interviene a gamba tesa Nicola Porro: "Sul caso Grillo ricordiamoci che il figlio è innocente fino a prova contraria". Un principio basilare che qualcuno sembra avere dimenticato. Quindi il giornalista, nella sua rassegna stampa, tuona: "Basta con il garantismo a fasi alterne".

 

 

Ed è innocentista l'amica di Ciro Grillo intervistata a Non è l'arena, su La7, nella puntata andata in onda domenica 25 aprile. "Lui non farebbe mai nulla, lui non aveva idea di cosa succedeva", racconta la giovane alla trasmissione condotta da Massimo Giletti. "Lui pensava solo di divertirsi e di far serata", spiega. "Lei era complice. Io ho visto il video, c'era complicità massima". E ancora, spiega: "Sono in quattro tutti insieme, era una situazione tranquilla. Nel video lei è complice della situazione, ride. Se tu ti senti abusata e violata non stai lì così". Poi l'affondo: "Se lei era sbronza e non si rendeva conto della situazione, allora anche gli altri non si rendevano conto. Se tutti sono ubriachi e tu stai al gioco non è che poi il giorno dopo dici che hai abusato di me".

 

 

Ma secondo l'accusa, Ciro e i tre amici avrebbero violentato la ragazza italo-svedese e la sua amica. In apertura di puntata, Giletti ha infatti mostrato nello schermo alle sue spalle le dichiarazioni fatte dall'accusa: "Corsiglia (uno dei ragazzi) si infilava nel letto di un’altra stanza priva di porta, in cui la J. si era coricata, la afferrava per i capelli spingendola sotto la coperta e tirandola su di sé, la costringeva a subire un rapporto orale; poi la girava mettendola in posizione supina e sdraiata, e, dopo averle abbassato anche l’intimo, la costringeva a un rapporto vaginale". E ancora: "La forzavano a bere vodka, afferrandola per i capelli la costringevano e comunque la inducevano a compiere e subire ripetuti atti sessuali con ciascuno di loro". E non contenti, non ancora soddisfatti, se la sono presa anche con l’amica, precipitata in un sonno conciliato dall’ alcol".

 

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