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Coronavirus, l'epidemiologo Seth Berkley: "Le mutazioni resistono a vaccini e terapia, rischiamo di non uscirne"
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Uscire dalla pandemia in corso? "Forse nel 2022". Seth Berkley, epidemiologo americano alla guida della Global alliance for vaccines and immunization (Gavi), non nutre grandi speranze. "C'è ancora tanto da fare - ammonisce sulle colonne de La Stampa -, avremo altre pandemie e per questo serve investire per tempo in ricerca e impianti di produzione. Ora dobbiamo limitare contagi e varianti con i vaccini, senza dimenticare mascherine, distanze, test e terapie". L'India è l'esempio lampante: "Il Paese vive una crisi sanitaria in peggioramento e questo, come successo in casi simili, può provocare un aumento delle varianti e una complicazione della pandemia anche altrove".
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Motivo alla base della decisione del ministro italiano Roberto Speranza di chiudere gli arrivi dall'India per l'Italia. Ma non è tutto perché - prosegue Berkley - "la risposta globale al Covid è già stata ostacolata dall'emergere di nuove mutazioni, che si dimostrano più facili da trasmettere e maggiormente resistenti ad alcuni vaccini e terapie". Da qui la necessità di investire in ricerca e nello sviluppo di vaccini sempre più efficaci. Magari - è quella che l'epidemiologo definisce "la via migliore" - con "il trasferimento di tecnologia, con cui le case farmaceutiche, i cui farmaci sono stati spesso sviluppati grazie a fondi pubblici, investono in nuove capacità di produzione e condividono il loro saper fare".
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Esattamente l'opposto di quanto sta accadendo oggi. Su questo si basa l'impegno del Gavi che, "con molte organizzazioni del livello dell'Oms, dell'Unicef e della Banca mondiale" e "nel programma Covax" spera di assicurare un accesso equo ai vaccini: "Si tratta dell'unica iniziativa globale che mette insieme governi e case farmaceutiche per garantire che ci siano dosi sufficienti per i Paesi a basso reddito". Un'operazione che sta dando i primi frutti: "Il primo round porterà 40 milioni di dosi a 118 nazioni da parte di altre 142, ma c'è da fare molto di più per uscire dalla fase acuta della pandemia". Un progetto innovativo di cui fa parte anche l'Italia.
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