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Non è l'Arena, Peter Gomez contro Giulia Bongiorno: "Ciro Grillo? Non doveva difendere l'accusatrice". Interviene Giletti

Peter Gomez

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Si parla del caso di Ciro Grillo, il figlio di Beppe Grillo, accusato insieme ad altri tre amici di stupro di gruppo, in studio da Massimo Giletti a Non è l'arena, su La7, nella puntata di domenica 25 aprile. La ragazza che li ha denunciati, è difesa dalla senatrice leghista Giulia Bongiorno, che da sempre si batte contro la violenza sulle donne. In collegamento c'è Peter Gomez de Il Fatto Quotidiano, che critica l'avvocato: "Fossi stato in lei avrei passato la difesa di questa ragazza ad un altro legale, perché avrei tolto l'idea che dietro tutto questo ci fosse una speculazione politica. Anche se nessuna legge lo vietava". Giletti quindi gli fa notare che l'ex ministro difende da sempre le donne contro ogni forma di violenza, che la Lega non c'enta nulla. Ma Gomez insiste che sarebbe stata una questione di opportunità, "Per rafforzare la ragazza, per dire che non potete nemmeno avere quel retropensiero".

 

 

In apertura di puntata, Giletti aveva mostrato nello schermo alle sue spalle le dichiarazioni fatte dall'accusa: "Corsiglia (uno dei ragazzi) si infilava nel letto di un’altra stanza priva di porta, in cui la J. si era coricata, la afferrava per i capelli spingendola sotto la coperta e tirandola su di sé, la costringeva a subire un rapporto orale; poi la girava mettendola in posizione supina e sdraiata, e, dopo averle abbassato anche l’intimo, la costringeva a un rapporto vaginale". E ancora: "La forzavano a bere vodka, afferrandola per i capelli la costringevano e comunque la inducevano a compiere e subire ripetuti atti sessuali con ciascuno di loro". E non contenti, non ancora soddisfatti, se la sono presa anche con l’amica, precipitata in un sonno conciliato dall’ alcol".

 

 

Di più. Il conduttore aveva poi fatto vedere un'altra grafica: "La notte brava non sembra finita lì", aveva spiegato ai telespettatori prima di svelare quanto detto dall'amica della giovane vittima: "In particolare Grillo, alla presenza di Capitta che scattava fotografie per immortalarlo e di Lauria, appoggiava i propri genitali sul capo di R. M., la quale, in stato di incoscienza perché addormentata, era costretta a subire tale atto sessuale". 

 

 

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