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Otto e mezzo, scontro Boralevi-Telese sul coprifuoco: "La misura serve", "No, gli italiani non devono essere catechizzati"

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Si parla di restrizioni e di aperture nello studio di Lilli Gruber durante la puntata di Otto e mezzo andata in onda questa sera. Tra gli ospiti anche Luca Telese e Antonella Boralevi, a cui la padrona di casa ha chiesto un parere sulla tanto attesa riapertura di lunedì 26 aprile in gran parte d'Italia. "Mario Draghi non è un pazzo estremista che si inventa una strategia suicida, è un premier che pondera i pro e i contro e decide, menomale che ha deciso", ha detto la sua Telese.

 

 

 

Il giornalista ha dichiarato, per esempio, che "andrà di corsa al cinema, distanziato, in sicurezza e con la mascherina". "Tutti gli italiani rispetteranno le regole. Inoltre, un anno fa, quando a Giuseppe Conte venne rimproverato di compiere un gesto suicida, non successe nulla perché fortunatamente il Covid ci diede un attimo di tregua", ha continuato Luca Telese. Seguito subito dopo dalla scrittrice, che ha detto: "Se informiamo gli italiani correttamente senza propaganda, avremo un’estate tranquilla".

 

 

 

I due, però, si sono scontrati quando si è parlato di coprifuoco. "E' una misura che serve a livello psicologico", ha detto la Boralevi. Un'affermazione che, però, non è piaciuta al giornalista, che ha risposto prontamente: "Gli italiani non hanno bisogno di essere catechizzati". Non si è fatta attendere, in ogni caso, la replica della scrittrice: "Non ho detto questo, impari ad ascoltare, lei parla senza ascoltare".

 

 

 

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