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Andrea Crisanti, la Lega contro l'esperto: "660 morti al giorno? Per fortuna non ne azzecca una: ecco tutte le previsioni errate"

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"Andrea Crisanti non ne azzecca una". Non ci va per il sottile la Lega nei confronti dell'epidemiologo che a PiazzaPulita si è reso protagonista di uno scontro con Claudio Borghi. "Questo - scrive la pagina Facebook del Carroccio rilanciando le dichiarazioni passate di Crisanti - è quello che da lunedì non andrà al ristorante per dare il buon esempio (quasi con sadismo verso una categoria massacrata dalle chiusure), perché con le riaperture avremo - dice - 500/600 morti al giorno. Per fortuna non ne azzecca una". L'esperto infatti disse a Un Giorno Da Pecora che a marzo, a suon di riaperture, avremmo avuto "40mila casi" al giorno di coronavirus. Ipotesi mai avverata però. Secondo Crisanti neppure la zona rossa avrebbe potuto fermare le varianti. In particolare quella brasiliana e sudafricana: "Se si diffondono - spiegava - abbiamo eliminato l'arma del vaccino". 

 

 

Ad oggi però le cose stanno andando in maniera differente. Con le parziali aperture dal 26 aprile indette dal governo i ristoratori potranno tornare, almeno quelli in zona gialla, a respirare. Un "rischio ragionato", lo ha descritto Mario Draghi prendendo come base la scienza. Quest'ultima infatti ha notato che con l'arrivo della bella stagione, il Covid si diffonde meno facilmente. Quindi perché non riaprire?

 

 

E proprio su questo punto si era focalizzato l'economista del Carroccio. Borghi, ospite nel salotti di Corrado Formigli, aveva mostrato con tanto di dati l'inefficacia del lockdown. Un'affermazione che aveva mandato su tutte le furie Crisanti. "L'università di Stanford ha cancellato tutti i video del Ioannidis e lui si è pure scusato", aveva replicato l'epidemiologo per poi chiedere al suo interlocutore "perché un lockdown a livello sociale non dovrebbe funzionare?". Ma la risposta di Borghi era arrivata e in tempo zero: "Lo dicono gli studi che forse lei dovrebbe leggere". 

 

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