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Milva, lo strazio di Iva Zanicchi: "Quel gesto quando ero ricoverata per Covid, non me lo dimenticherò mai"

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"Sono davvero molto addolorata. Mi ha chiamato stamattina un autore amico per darmi questa tristissima notizia". Iva Zanicchi non trattiene le lacrime parlando della morte di Milva. "Quando stavo malissimo in ospedale per il Covid, nel novembre scorso  lei mi ha mandato dei messaggi bellissimi che non dimenticherò mai. Sono addolorata perché va via una persona che ho ritenuto amica, una delle poche nell'ambiente musicale", ha spiegato la Zanicchi.

 

 

 

 

 

"Pensate che Milva era la cantante preferita di mia madre, nonostante io facessi la cantante. Mi diceva: 'tu sei mia figlia ma lei...'. Era una delle poche vere artiste internazionali che l'Italia abbia partorito. In Germania era una superstar, ma anche in Giappone. Cantava in tutti i Paesi del mondo ma non solo per gli italiani all'estero. Aveva una presenza scenica unica, forse anche grazie a Strelher. E quella voce scura, profonda, unica", racconta con la voce commossa l'Aquila di Ligonchio sulla sua amica la pantera di Goro (i loro due soprannomi).

 

 

 

Iva Zanicchi racconta anche la genesi di questi soprannomi: "Non so di Mina (la tigre di Cremona, ndr) ma a me e a Milva non piacevano affatto. Poi imparammo a farci pace ma non è che ci facessero impazzire", spiega ricordando i tempi andati. Milva, infatti, si è spenta all'età di 81 anni. La cantante e attrice teatrale dai capelli rossi - per questo ribattezzata la "Rossa" - viveva a Milano, ma da tempo era lontana dalle scene. Nel 2010, dopo aver pubblicato il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato aveva deciso di lasciare le scene. Alle spalle mezzo secolo di palcoscenico.

 

 

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